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Discarica di amianto a Paese (TV), il Sindaco accoglie le istanze dei cittadini. Zanoni: «Il Sindaco fa bene ad annunciare battaglia legale»

Il Sindaco di Paese (TV) Francesco Pietrobon è al fianco dei 7.371 cittadini che hanno firmato la petizione contro la discarica Terra del gruppo Mosole ed annuncia ricorso al Tar se il progetto dovesse essere  autorizzato.

 

Il Sindaco di Paese Francesco Pietrobon ha accolto e fatto proprie le istanze dei firmatari della petizione contro la discarica Terra di Porcellengo di Paese (TV), ribadendolo anche nell’audizione presso la Quarta Commissione Ambiente della Provincia di Treviso il 15 maggio scorso.

 

Lunedì 13 maggio 2013, alle 17.00, il Sindaco Pietrobon aveva ricevuto oltre 7.371 firme contro la discarica dai rappresentanti di Paeseambiente, Legambiente e da alcuni cittadini, accompagnati dall’eurodeputato e presidente di Paeseambiente Andrea Zanoni. Era presente una quindicina di persone, tra cui il portavoce di Paeseambiente, Mario Zanardo, il Presidente di Legambiente di Trevignano Gianni Pellizzari, l’ex sindaco di Paese, Valerio Mardegan e il Consigliere comunale di Primavera Civica per Paese, Cristina Fucile.

 

Mercoledì 12 giugno 2013, il Sindaco, in risposta all’incontro ha inoltrato una lettera ai primi tre firmatari della petizione intendendo rispondere a tutti i 7.371 cittadini che l’hanno sottoscritta. Oltre a ribadire la contrarietà al progetto, ha messo nero su bianco l’intenzione dell’Amministrazione comunale di Paese di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto se il progetto dovesse essere approvato.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Sono molto felice di sapere che il Sindaco Pietrobon pensa alla salute dei propri cittadini e al territorio. Lo sosterrò nelle azioni che vorrà intraprendere contro questo scellerato progetto che andrebbe a colpire un comune già troppo sacrificato da discariche e inquinamento».

 

Il calendario stilato dalla Provincia di Treviso per l’iter autorizzativo della discarica di amianto Terra del gruppo Mosole, che prevede lo smaltimento di 460.000 metri cubi di amianto nella cava in Via Baldrocco a Porcellengo frazione di Paese, sta arrivando alla fine.

 

Si sono già tenute presso la Quarta Commissione Ambiente della Provincia di Treviso la convocazione del gruppo Mosole mercoledì 8 maggio 2013, l’audizione del Sindaco di Paese mercoledì 15 maggio 2013, quella dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) mercoledì 22 maggio 2013 e la convocazione della Quarta Commissione permanente Sezione Ambiente per il rilascio del parere sulla discarica di amianto martedì 25 giugno.

 

Lunedì 20 maggio 2013, in Comune a San Vendemmiano (TV) alle 10.30, il Presidente della Regione Luca Zaia ha ricevuto l’eurodeputato Zanoni e una delegazione del gruppo ambientalista Paeseambiente e di Legambiente che gli hanno consegnato le 7.371 firme contro la discarica di via Baldrocco. A far sentire ancora una volta la contrarietà del territorio al progetto del gruppo Mosole, erano presenti anche il portavoce di Paeseambiente Mario Zanardo, il Consigliere comunale di Primavera Civica per Paese, Cristina Fucile e un cittadino di Porcellengo, frazione di Paese (TV) Luca Berlese. (FOTO CONSEGNA FIRME).

 

Il procedimento prevede che la parola passi poi al Consiglio Provinciale, guidato da Leonardo Muraro, che si è sempre dimostrato incerto nel bloccare la discarica. Si proseguirà quindi con il parere della Commissione Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Solo se quest’ultima dovesse esprimere parere favorevole, il progetto potrebbe essere approvato dalla Giunta Regionale.

 

 

BACKGROUND

 

A Paese, comune di circa 22 mila abitanti, nell’ex cava dove sono stati estratti oltre 1.100.000 metri cubi di ghiaia, è stata autorizzata una discarica per rifiuti inerti di proprietà della ditta Terra srl del gruppo Mosole. In questa discarica sono presenti circa 80 mila tonnellate di rifiuti di amianto, conferiti grazie ad una autorizzazione della Provincia di Treviso (Decreto n.843 del 21 ottobre 2004), dichiarata successivamente illegittima dal Consiglio di Stato (Sentenza n.1329 del 20 marzo 2007), per la violazione della Direttiva 99/31/CE sulle discariche di rifiuti e della Direttiva sulla Valutazione di Impatto Ambientale, valutazione ambientale che, per detta discarica, non era mai stata eseguita.

 

Nel 2008, l’allora sindaco di Paese Valerio Mardegan aveva richiesto alla Provincia di Treviso la bonifica del sito, mai avvenuta. Il 17 maggio 2012, l’azienda titolare della discarica ha presentato ufficialmente un progetto di riclassificazione della discarica da rifiuti inerti a rifiuti speciali, per conferire altri 460 mila metri cubi di rifiuti contenenti amianto.

 

A dicembre scorso, 7.500 firme sono arrivate alla Provincia di Treviso contro la discarica di amianto Terra, a cui Muraro ha risposto proponendo un referendum comunale. Lo scorso novembre, Zanoni, con un’interrogazione parlamentare, aveva denunciato a Bruxelles il conferimento di rifiuti contenenti amianto nella discarica di Paese e il conseguente pericolo per la falda acquifera sotterranea. Il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik, nella risposta all’interrogazione, aveva richiamato la Direttiva Acque 2000/60/CE che impone agli Stati membri di evitare qualsiasi tipo di deterioramento della qualità dei corpi idrici sotterranei e di conseguire un buono stato delle acque sotterranee entro il 2015 e ha avviato un’indagine con le autorità locali per capire lo status giuridico della discarica Terra.

 

Il gruppo Mosole, titolare della discarica della ditta Terra srl, aveva presentato il progetto alla Regione Veneto, alla Provincia di Treviso e al Comune di Paese. Il procedimento prevedeva inoltre la presentazione in pubblico del piano. Se, da un lato, l’autorizzazione è di competenza della Regione, dall’altro lato la procedura prevede l’acquisizione dei pareri dell’ARPAV e della Provincia di Treviso.

 

A novembre 2012, la Commissione ENVI del Parlamento europeo ha approvato, con gli emendamenti presentati dall’eurodeputato Zanoni, una relazione sulla protezione dall’amianto e sulla futura abolizione in tutta Europa. La relazione Wils prevede lo stop dell’amianto entro il 2023 e, proprio grazie ai punti introdotti da Zanoni, la bonifica di tutte le discariche di amianto non a norma, lo smaltimento dei rifiuti di amianto solo in discariche di rifiuti pericolosi, nonché l’avvio di impianti che prevedono l’inertizzazione delle fibre di amianto evitando lo smaltimento in discarica. Il 24 gennaio 2013, i divieti sull’amianto con gli emendamenti di Zanoni sono stati approvati anche nella relazione Hughes dalla Commissione EMPL Occupazione e Affari sociali al Parlamento Europeo.

 

Nei primi giorni del marzo 2013, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) ha reso noto il documento con il parere espresso sull’autorizzazione alla discarica richiesto lo scorso novembre dalla Regione, fornendo informazioni sulla produzione di rifiuti contenenti amianto e sulla quantità di quelli gestiti in Veneto distinti per provincia, intendendo per gestione lo stoccaggio di rifiuti. Il documento analizza i flussi di import-export facendo trapelare che il Veneto, pur in assenza di impianti di smaltimento definitivo, è un polo di stoccaggio e accorpamento di rifiuti contenenti amianto provenienti anche da altre regioni per l’avvio agli impianti di smaltimento finale esteri. Secondo l’ARPAV, autorizzando una discarica con volumetrie molto maggiori di 50 mila metri cubi, si finirebbe per identificare il Veneto come polo attrattore per tali rifiuti.

 

Il 14 marzo, il Parlamento europeo ha approvato la relazione dell’eurodeputato Stephen Hughes (socialista, britannico) sulle “minacce alla salute dei lavoratori dovute all’amianto e prospettive di abolizione totale di tutto l’asbesto esistente” (558 favorevoli, 51 contrari, 5 astenuti). Il testo approvato è stato rafforzato dai 12 emendamenti presentati e approvati in Commissione sia Ambiente che Occupazione e Affari sociali da parte dell’eurodeputato Andrea Zanoni. (Dettaglio del contenuto degli emendamenti presentati da Zanoni e confluiti nel testo approvato a Strasburgo).

 

 

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