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Zanoni: «Complimenti al Comune di Caldes per aver bloccato il progetto della centrale idroelettrica»

 Il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento ha respinto il ricorso presentato dalla Lorengo Energia Srl contro il “no” arrivato dal Comune di Caldes (TN) alla deroga urbanistica per la realizzazione di una centrale idroelettrica sul fiume Noce. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Una vittoria importante del Sindaco e di tutto il suo Comune. Mi auguro che altre Amministrazioni prendano coraggio e seguano il suo esempio in difesa della biodiversità e dell’ambiente che vanno sempre tutelati»

 

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha respinto il ricorso che la Lorengo Energia Srl aveva presentato contro la delibera del Consiglio Comunale di Caldes (TN) che aveva negato la deroga urbanistica necessaria per realizzare la centrale idroelettrica.

 

Il 24 settembre 2012, il Consiglio Comunale aveva bocciato all’unanimità la deroga urbanistica relativa alla domanda di concessione edilizia per la realizzazione dell’impianto richiesto da Lorengo, precisamente sulla richiesta in deroga per il manufatto “centrale interrata” e per il “dissabbiatore” da realizzare nella frazione di Bozzana. 

 

Il TAR ha respinto il ricorso della società riconoscendo che “l’Amministrazione di Caldes ha rettamente esercitato la propria potestà nel quadro della riserva che le spetta, avendo ispirato la propria determinazione a fini esclusivamente urbanistici posti a tutela, conservazione e valorizzazione di un’area del territorio che caratterizza naturalisticamente quel tratto della valle”.

 

In primo luogo, il giudice ha affermato che l’Amministrazione comunale ha operato bene “nel puntualizzare che l’interesse sotteso alla richiesta di deroga avrebbe dovuto risultare prevalente rispetto a quello oggettivamente posto in sede di pianificazione”. La sentenza passa poi alla definizione del concetto di “zone agricole di pregio” che, in quanto elementi caratterizzanti l’ambiente, sono meritevoli di tutela e valorizzazione per garantire lo sviluppo equilibrato e sostenibile nei processi previsti dagli strumenti di pianificazione.

 

L’ultimo punto della sentenza fa riferimento allo studio predisposto dalla Comunità della Val di Sole, con il sostegno dei Comuni, per la realizzazione del parco fluviale. Il collegio giudicante non condivide i rilievi di Lorengo, ovvero che l’area di protezione fluviale non è prevista dal Piano Regolatore Generale (PRG) e che non esiste uno specifico progetto né stanziamento. Anzi, il TAR ha sottolineato che “il menzionato progetto, a differenza di quanto asserito dalla ricorrente, si presenta in uno stato di avanzamento tale da non potersi definire una semplice intenzione dell’Amministrazione”. La costruzione di un impianto di sfruttamento idroelettrico, secondo il Tribunale, “univocamente, risulta in contrasto non solo con l’impostazione generale del PRG ma anche con la tutela puntuale della risorsa paesaggistico ambientale costituita dal fiume Noce”.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Mi congratulo con il Sindaco Antonio Maini e con tutto il Comune per risultato ottenuto. La biodiversità e l’ambiente vanno sempre tutelati, come è stato ribadito dall’Europa il 20 aprile 2012 con la relazione Gerbrandy, che ha fissato la strategia dell’Ue sulla biodiversità fino al 2020, riconoscendola come la nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale. È un’importantissima vittoria del Comune di Caldes: ci sono troppi progetti di centrali idroelettriche e troppo spesso vengono intubate centinaia di metri di torrenti distruggendo interi ecosistemi. Basti pensare alla provincia di Belluno, dove si contano ben 170 domande, una minaccia al delicato equilibrio dell’ambiente montato. Spero che altri sindaci prendano coraggio e seguano l’esempio del Comune di Caldes che è riuscito a proteggere il nostro territorio dall’ennesima speculazione».

 

 

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