Zanoni alla Marcia mondiale per gli elefanti di Roma

Oggi Venerdì 4 ottobre, l’eurodeputato Andrea Zanoni ha partecipato alla Marcia mondiale per gli elefanti a Roma: «Bisogna mettere al bando il commercio dell’avorio e vietarne la detenzione. In caso contrario, il pianeta perderà i suoi maestosi e stupendi pachidermi massacrati dai bracconieri e l’ecosistema sarà danneggiato irrimediabilmente»

 

«Ho partecipato a Roma alla manifestazione mondiale “Marcia per gli Elefanti” che si è svolta contemporaneamente in 15 città del mondo. La presenza di tante persone a questo evento deve far riflettere le autorità europee e internazionali». A dirlo è Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo.

 

Alle 14, si sono dati appuntamento in Piazza del Pantheon nella città capitolina cittadini da tutta Italia. Al fianco di Zanoni erano presenti la Presidente nazionale dell’ENPA Carla Rocchi con Andrea Brutti e Ilaria Ferri, il presidente Gianluca Felicetti e il vice Presidente Roberto Bennati della LAV, Walter Caporale Presidente di Animalisti Italiani, Aldo Giovannella di Pengo Life Project, associazione impegnata nella tutela degli elefanti nel mondo e deus ex machina della manifestazione romana, presente anche in rappresentanza della fondazione The David Sheldrick Wildlife Trust, le ex deputate dei Verdi Grazia Francescato e Annamaria Procacci, animaliste e ambientaliste storiche. (FOTO)

 

A sfilare per gli elefanti anche numerose associazioni, tra cui Animal Asia e la fondazione The David Sheldrick Wildlife Trust (DSWT) che ha lanciato la campagna in difesa degli elefanti iWorry, che promuove una azione mondiale per proteggere gli elefanti e a marzo 2013 ha presentato al CITES una petizione con 40.000 firme chiedendo una azione internazionale più efficace per proteggere gli elefanti. «Piazza del Pantheon era gremita – ha affermato l’eurodeputato Zanoni – Ora le Autorità europee e internazionali devono impegnarsi maggiormente, perché i mezzi e le risorse messi in campo fino ad ora si sono dimostrati inefficaci. Bisogna pertanto trovare nuovi strumenti di lotta al bracconaggio: deve essere bandito il commercio dell’avorio a livello mondiale e occorre vietare la detenzione dell’avorio come per la droga. In alternativa ci si prospetterebbe un pianeta senza elefanti che non sarà sicuramente quello di prima».

 

Tra le conseguenze del commercio illegale di avorio e di altre parti di animali selvatici, oltre al massacro di migliaia di elefanti lasciati poi a marcire per terra, c’è il proliferare di associazioni criminali e gruppi terroristici che sfruttano il ricavato del commercio e minacciano la sicurezza nazionale e mondiale, dando un duro colpo al turismo per quei paesi e comunità dove questa attività costituisce la fonte principale di guadagno.

 

 

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