“L’iter che ha portato alla discussione in aula di questo provvedimento per la semplificazione delle procedure di valutazione ambientale è stato segnato da indecenti violazioni, non solo di norme regionali, bensì statali e comunitarie, che prevedono un largo coinvolgimento nella stesura delle leggi. Una conduzione carente, discutibile ed inspiegabile, dei lavori della seconda commissione, ha portato infatti alla cancellazione delle audizioni, passaggio fondamentale per dare parola e ascolto a categorie, enti locali e associazioni di tutela ambientale. Il tutto, in totale spregio di principi statutari. Questa è una legge invotabile”.
Il giudizio, espresso in aula nel corso del dibattito sul Progetto di legge regionale n. 238 di iniziativa della Giunta regionale su VIA, VAS e VINCA, è del Consigliere del Pd Veneto, Andrea Zanoni candidato alle europee sul quale la minoranza ha votato contro.
“Non ci è stata data neppure la possibilità di effettuare una parametrazione del testo con le leggi esistenti, cosa che rende davvero questo iter pieno di buchi neri molto consistenti. Siamo di fronte ad una situazione senza precedenti e con l’aggravante di una normativa che, dietro il paravento della semplificazione, stravolge le procedure. Riguardo la Valutazione di Impatto Ambientale, ad esempio, vengono eliminate la presentazione dei progetti al pubblico, cosa fino ad ora obbligatoria, e la cosiddetta inchiesta pubblica che consentiva ai cittadini di confrontarsi con i progettisti dell’opera. Ora non potranno più chiederla neppure i sindaci. Questo è un furto di democrazia”.
Relativamente alla VINCA (Valutazione di incidenza ambientale), Zanoni ha sottolineato che “andava sicuramente fatto un riordino normativo, viste le profonde lacune che hanno portato ad un EU-Pilot, procedura di infrazione per violazione dell’articolo 6 della Direttiva Habitat. La VINCA è infatti oggi trattata alla stregua di un pezzo di carta da presentare, a patto che l’iter di autorizzazione vada comunque avanti. Ma questi aspetti non sono stati approfonditi. Evidentemente la volontà è quella di procedere lungo una strada che porta alla cancellazione di diritti conquistati negli anni in termini di partecipazione dei cittadini e di vaglio degli organismi competenti. Una linea che d’altra parte è quella del Governo che ha cancellato i controlli preventivi della Corte dei Conti sui progetti del PNRR: dunque nessuna meraviglia”.
“Giunta e maggioranza hanno inoltre approfittato dell’impossibilità per l’opposizione di rivolgersi alla Commissione statutaria di garanzia. Un organismo previsto ma mai istituito, nonostante la presentazione di due progetti di legge di cui sono primo firmatario. Questa – ha concluso Zanoni – è una legge invotabile che costituisce un precedente negativo, un furto di democrazia, un furto ai cittadini di espressione e critica dei progetti impattanti per ambiente e salute. Decisamente la peggior pagina di questa legislatura”.