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« Zaia ascolti i cittadini che chiedono rispetto per il territorio»

La staffetta del digiuno iniziata da Don Albino Bizzotto dilaga in tutto il Nord e si estende a livello nazionale. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Centinaia di cittadini, comitati e associazioni hanno aderito alla forma di manifestazione-protesta iniziata da Don Bizzotto che anch’io ho abbracciato. Il Governatore del Veneto Luca Zaia da più di un anno lancia proclami contro la cementificazione del territorio: ora passi ai fatti concreti con una legge regionale “salva ambiente”»

 

La staffetta del digiuno lanciata da Don Albino Bizzotto dilaga in tutto il Nord e si estende a livello nazionale. Il calendario veneto dei partecipanti, da venerdì 16 agosto quando il sacerdote ha iniziato il digiuno, conta centinaia di aderenti tra cittadini, comitati, associazioni, amministrazioni comunali. E l’agenda rimane fitta fino all’11 ottobre, data dell’ultimo aggiornamento.

 

Mercoledì 25 e giovedì 26 settembre 2013, l’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha digiunato insieme a Mario Zanardo e Orietta Gazzola, rispettivamente portavoce e attivista del Gruppo Paeseambiente, di cui Zanoni è Presidente.

 

La forma assolutamente pacifica di lotta dal Veneto si è spostata anche in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte per arrivare fino a Roma.

 

«La richiesta di tutela del territorio espressa in questa forma silenziosa dovrebbe essere ascoltata dal Governatore veneto Luca Zaia, che non può rimanere sordo di fronte alle centinaia di cittadini che stanno cercando di far arrivare il loro messaggio ai palazzi del governo – ha affermato Zanoni – Quando il 20 agosto 2013 ho partecipato ad una trasmissione con Don Albino Bizzotto nello studio di Radio Cooperativa, recandomi poi presso la sede padovana dell’Associazione “Beati i Costruttori di Pace” ho subito capito che l’iniziativa di Don Bizzotto poteva diventare la chiave di volta per far sentire la voce dei cittadini e non ho esitato ad abbracciarla. Ora la Regione deve prendere atto che occorre veramente voltare pagina ed avere più rispetto per l’ambiente e per la salute, ascoltando le richieste dei cittadini. Basterebbe un semplicissimo emendamento alla Legge Regionale del 23 aprile 2004, numero 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” per porre fine per sempre al massacro di questo Veneto, ormai trasformato in una colata di cemento».

 

Ad agosto 2012, il Presidente del Veneto Luca Zaia aveva annunciato battaglia alla cementificazione selvaggia, prima promettendo una legge ad hoc e, poi, l’istituzione di un’apposita commissione.

 

«I proclami si sono protratti fino ad oggi senza concretizzarsi in legge – ha aggiunto Zanoni – Servirebbe una norma che consenta una moratoria sulle nuove costruzioni per il contenimento del consumo di suolo. In questo modo si sarebbe in linea anche con le indicazioni europee, visto che il Parlamento europeo, il 24 maggio 2012, ha approvato la relazione su “Un’ Europa efficiente nell’impiego delle risorse”, con la quale ha dato chiare indicazioni alla Commissione europea per arrivare gradualmente entro il 2050 allo stop definitivo dell’edificazione e dell’asfaltatura di territorio agricolo e naturale».

 

Il 13 maggio 2013, l’eurodeputato Zanoni, in alternativa alla relazione commissionata dalla Regione allo studio Barel per arrivare ad una norma che consenta una moratoria sulle nuove costruzioni, ha offerto addirittura il suo aiuto pur di fermare gli innumerevoli scempi ambientali che colpiscono ogni angolo sopravvissuto all’avanzata del cemento. «Avevo già dichiarato di essere disponibile a scrivere questo singolo comma a costo zero, facendo risparmiare quattrini ai contribuenti -ha concluso Zanoni – Sarebbe sufficiente scrivere: “A far data dall’entrata in vigore della presente legge in tutto il territorio agro-silvo-pastorale della Regione del Veneto è vietata ogni tipo di edificazione”».

 

BACKGROUND

 

Don Albino Bizzotto, fondatore dell’Associazione “Beati i Costruttori di Pace”, venerdì 16 agosto aveva iniziato un digiuno durato 14 giorni ed interrotto per motivi di salute. Don Albino, sacerdote di frontiera, da anni è impegnato contro guerre e povertà. In quest’occasione aveva deciso di vivere in un camper all’interno del cortile dell’Associazione senza toccare cibo per protestare contro l’attuale disastro ambientale, sottolineando che “in Veneto c’è una programmazione politica che ha accettato i grandi investimenti privati come prioritari, senza considerare minimamente la partecipazione dei cittadini, in particolare il piano regionale che riguarda le autostrade e le altre mega opere che avranno un impatto devastante sul territorio e tutte realizzate in project financing. Da Veneto City alla Città della Moda, fino alla Pedemontana, che è una vera voragine: opere inutili che servono solo a fare soldi a spese dei cittadini”.

 

 

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