Smog. Zanoni (PD): assente una regia regionale

“Troppo facile l’atteggiamento del presidente Zaia: dice no a targhe alterne, blocchi del traffico e persino allo stop dei pan e vin, trincerandosi dietro la necessità di attivarsi con gli strumenti della programmazione. Ma proprio lui pensa solo a fare da scaricabarile delle responsabilità e non fa nulla per coordinare e programmare interventi che siano davvero efficaci per contrastare l’inquinamento dell’aria in Veneto. Tutte cose che non dipendono dai governi nazionali ma che la Regione può e deve mettere in campo”.

La presa di posizione è del consigliere regionale del Pd e vice presidente della Commissione Ambiente, Andrea Zanoni.

“Proprio nelle prossime settimane verranno discussi in commissione il nuovo Piano Aria, l’attuale è vecchio ormai di 12 anni, e il nuovo Piano Energetico. Sono provvedimenti che, così come sono stati formulati, non cambiano rotta in modo deciso nella battaglia contro lo smog. Se Zaia crede davvero in quello che dice i piani andrebbero modificati in modo sostanziale introducendo una serie di misure”.

L’esponente democratico evidenzia quindi i provvedimenti che il Veneto dovrebbe adottare: “bisogna abbandonare le incentivazioni per gli impianti che producono combustioni delle biomasse, uno dei fattori maggiormente inquinanti. E’ il momento di rendersi definitivamente conto che ciò che vale altrove non vale per la pianura padana, un vero e proprio catino dove ristagna l’aria: bisogna allora puntare sulle incentivazioni a favore del solare termico, del fotovoltaico, del geotermico e dell’eolico. La Regione può inoltre dare incentivi e fondi per cambiare le vecchie stufe e per mettere i filtri di abbattimento dell’inquinamento per chi ha cucine economiche a legna: Zaia faccia queste cose invece di lamentarsi sempre”.

Anche sul fronte del traffico, Zanoni indica la strada possibile: “E’ indispensabile puntare sul trasporto su ferro e sulla rottamazione delle vecchie automobili favorendo la diffusione delle auto ibride. Approfittiamo di questi due piani che a breve entreranno nel vivo della discussione per arricchirli dunque con queste misure che devono valere per tutto il macro territorio regionale. Purtroppo, invece, attualmente siamo all’anarchia, senza una regia regionale, con iniziative che sono affidate ai singoli sindaci e che, anche quando sono di buon senso, non possono essere efficaci perché lo smog non conosce confini tra Comune e Comune”.

“In questa situazione di emergenza prendo comunque atto – conclude – che il presidente, come nel caso dei pan e vin, sceglie di buttare giù dalla torre la salute pubblica e di salvare la tradizione popolare difendendo a spada tratta i falò. Sceglie insomma, come sempre, di parlare alla pancia delle persone, dimostrando però ben poco amore per i loro polmoni”.

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