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Slow mob CGIL Treviso. Zanoni (PD): “Le emergenze venete che una politica seria dovrebbe affrontare”.

“La maratona di denuncia e protesta tenutasi oggi a Treviso e organizzata dalla CGIL cui ho partecipato è stato un momento importante per mettere sul tavolo le emergenze di una Regione alla quale una politica seria dovrebbe dare risposte in termini di servizi e di sostegno reale ai cittadini”.
 
A dirlo il consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, che è intervenuto alla manifestazione di piazza Aldo Moro nel corso della quale è anche proseguita la raccolta firme contro i tagli alla salute.
 
Nel suo discorso pubblico, Zanoni ha evidenziato innanzitutto la “necessità di intensificare la lotta alle disuguaglianze. Oggi il 41% della ricchezza in Italia è in mano al 5% di persone. Questo 5% detiene più di quanto messo assieme dall'80% della popolazione. Perciò le tasse devono prevedere prelievi più importanti sui grandi profitti e più leggeri sui bassi redditi, altro che flat tax. In questo senso, per mettere un primo argine, bisogna insistere per ottenere il salario minimo di 9 euro l'ora”.
 
L'esponente dem ha quindi ricordato i contenuti della relazione sugli infortuni e la sicurezza nei luoghi di lavoro, elaborata dalla Commissione per la Legalità in Consiglio regionale e di cui è presidente: “emerge in modo evidente una spaventosa carenza di personale in forza agli Spisal. Con questi organici ci si impiegherebbero 20 anni per fare controlli su tutte le realtà produttive venete. Servono dunque investimenti, assunzioni e maggiore formazione dei lavoratori, a partire da quelli stranieri ed in primo luogo per chi è impiegato nell'edilizia e nell'agricoltura, settori maggiormente a rischio. Legato a questo, c'è il problema del sistema dei subappalti, un modello che produce una diminuzione delle responsabilità per la sicurezza degli addetti”.
 
Sempre in tema di lavoro, Zanoni ha puntato l'indice sulle “malattie professionali in aumento, soprattutto in agricoltura a causa dell'utilizzo massiccio di pesticidi: attualmente in Veneto siamo a 3,3 kg di queste sostanze per abitante”. E parlando di sanità, il consigliere dem trevigiano ha sottolineato le carenze di personale in Veneto, dove “mancano 784 medici di medicina generale, 35 pediatri ,635 guardie mediche e 60 medici di Pronto Soccorso”.
 
Infine la Pedemontana, “un'opera che ha già impegnato 65 milioni messi a bilancio regionale per i prossimi tre anni a causa del buco creato dalla mancanza di entrate in pedaggi. Un vero buco che sta imponendo tagli di servizi nella sanità e nei trasporti, oltre che minori sostegni a favore delle persone con fragilità. Un buco destinato ad aumentare: tra 20-30 anni infatti il canone annuo, attualmente di 180 milioni, che la Regione dovrà pagare al concessionario, sarà di 450 milioni. E, viste le carenze di traffico lungo la Pedemontana, è facilmente prevedibile – ha concluso Zanoni – che tutti i servizi essenziali potranno avere tagli ancora maggiori”.
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