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Porto Tolle, ecco i danni ambientali e sanitari

L’eurodeputato Andrea Zanoni commenta la perizia dell’ISPRA che quantifica in 3,6 miliardi di euro i danni ambientali e sanitari della centrale di Porto Tolle: “Simili progetti devono rispettare alla lettera la normativa europea. Con la nuova direttiva Ue di Valutazione d’Impatto Ambientale, di cui sono relatore per il Parlamento europeo, sarà più difficile creare simili mostri”

 

“La perizia sui danni ambientali e sanitari per le emissioni in eccesso prodotte dalla centrale di Porto Tolle depositata dall’ISPRA è l’ulteriore dimostrazione che quando si realizzano simili impianti questi progetti devono essere sottoposti a severe procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale VIA senza alcuna intromissione da parte di nessuno”. E’ il commento dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, alla perizia consegnata dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) nell’ambito del processo “Enel bis”.

 

“Se all’epoca della realizzazione dell’impianto termoelettrico a olio di Porto Tolle fossero state rispettate le norme ambientali europee non avremmo avuto i morti, gli ammalati e le ricadute ambientali che purtroppo ci sono stati – continua Zanoni – Come relatore per il Parlamento europeo della nuova direttiva Ue di Valutazione d’Impatto Ambientale, ho fatto in modo che la nuova normativa europea contenga regole ancora più ferree sulla tutela ambientale e il conflitto d’interessi venga adeguatamente combattuto”.

 

“Il ruolo che da sempre svolge l’ISPRA è importantissimo e tutti dovranno tener conto dei contenuti di questa perizia compreso il fatto che sia stato messo nero su bianco il principio di chi inquina paga”, conclude l’eurodeputato.

 

NOTE

 

Secondo la perizia dell’IPSRA, quantifica un risarcimento da 3,6 miliardi per danno ambientale e sanitario da parte della centrale di Porto Tolle, in provincia di Rovigo: 2,6 miliardi di danni sanitari, essenzialmente per la mortalità in eccesso, più un miliardo per omessa ambientalizzazione.

Andrea Zanoni ha già denunciato alla Commissione europea i dubbi riguardanti la proposta di riconvertire a carbone l’impianto (attualmente funzionante a olio) da un punto di vista di emissioni di CO2.

 

 Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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