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L’ARPAV dà l’ok alla discarica d’amianto a Paese (TV)

L’ARPAV ha dato parere positivo al progetto della discarica di amianto a Paese (TV). Zanoni: «La Provincia deve fermare lo scriteriato progetto e salvaguardare cittadini e territorio. Continuerò a lavorare in Europa per affossare il progetto di questa discarica»

 

Sul tavolo della Provincia di Treviso è arrivato il parere favorevole dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) alla discarica d’amianto a Castagnole, frazione di Paese (TV). L’ARPAV non ha reso noto il contenuto del documento, sostenendo esclusivamente la necessità di una discarica per l’amianto in Veneto.

 

Il gruppo Mosole, titolare della discarica della ditta Terra srl, aveva presentato il progetto alla Regione Veneto, alla Provincia di Treviso e al Comune di Paese. Il procedimento prevedeva inoltre la presentazione in pubblico del progetto. Se, da un lato, l’autorizzazione è di competenza della Regione, dall’altro lato la procedura prevede l’acquisizione dei pareri dell’ARPAV e della Provincia di Treviso.

 

Arrivato quello dell’ARPAV, tutto è ora affidato alle mani della Provincia, guidata da Leonardo Muraro, che si è sempre dimostrato incerto nel bloccare la discarica. Una volta arrivato anche il via libera della Provincia, si dovrebbe esprimere la Commissione Regionale e la Valutazione  di Impatto Ambientale (VIA) e, solo dopo il parere favorevole di quest’ultima, il progetto potrebbe essere approvato dalla Giunta Regionale.

 

Il progetto prevede il conferimento nella discarica Terra di via Baldrocco di 460 mila metri cubi di amianto. L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI, Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «L’ARPAV rilascia un parere esclusivamente tecnico senza valutare il progetto e il contesto ambientale. Spetta quindi alla Provincia prendere la decisione di fermare il progetto, anche tenendo conto dei 7 mila e 500 cittadini che hanno firmato la petizione contro la discarica Terra che dovrebbe accogliere amianto di altre province e regioni. Paese ha già accettato troppe discariche di ogni tipo ed è giunta l’ora di dire basta».

 

La legge Regionale 11/2010, ai fini dell’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali, prevede che vengano adottati criteri di individuazione da parte delle Province delle aree non idonee alla localizzazione delle discariche. «Non è l’ARPAV che può decidere se il luogo è idoneo – ha precisato Zanoni – La Provincia, a questo punto, anticipi il Piano dei rifiuti e con una delibera consiliare dichiari subito inadatta l’area, vista la presenza di una zona di ricarica delle falde acquifere. Voglio sottolineare che il parere è stranamente arrivato in tempo utile da consentire alla Provincia di pronunciarsi soltanto  dopo le elezioni».

 

La Regione, infatti, ha inoltrato la richiesta di parere all’ARPAV il 19 novembre scorso. L’ARPAV, quindi, avrebbe dovuto rispondere entro 30 giorni a norma delle disposizioni contenute nella delibera di Giunta regionale, la numero 1210 del 23 marzo 2010, mentre ha atteso ben due mesi e mezzo per esprimersi. Ora la Provincia ha addirittura 90 giorni di tempo per deliberare e sicuramente lo farà dopo le elezioni.

 

«Il Presidente Muraro inviterà i consiglieri a votare a favore della discarica paventando responsabilità pecuniarie qualora la ditta Mosole dovesse fare ricorso, come ha già dichiarato in occasione della consegna della petizione? – si chiede Zanoni – C’è qualcuno che bara in questo gioco sporco. Se il Consiglio Provinciale vota contro la discarica e Mosole, impugnando la delibera, vince il ricorso la Provincia deve pagare. Se invece la ditta smaltisce l’amianto e poi perde il ricorso, com’è già accaduto nel 2006, i rifiuti cancerogeni restano a Paese mentre i soldi incassati restano nelle tasche del titolare della discarica. Continuerò a lavorare in Europa seguendo tutte le strade possibili per affossare definitivamente il progetto di questa discarica».

 

Torna utile ricordare che a novembre 2012, la Commissione ENVI del Parlamento europeo ha approvato, con gli emendamenti presentati dall’eurodeputato Zanoni, una relazione sulla protezione dall’amianto e sulla futura abolizione in tutta Europa. La relazione Wils prevede lo stop dell’amianto entro il 2023 e grazie ai punti introdotti da Zanoni la bonifica di tutte le discariche di amianto non a norma, lo smaltimento dei rifiuti di amianto solo in discariche di rifiuti pericolosi, nonché l’avvio di impianti che prevedono l’inertizzazione delle fibre di amianto evitando lo smaltimento in discarica. Il 24 gennaio 2013, i divieti sull’amianto con gli emendamenti di Zanoni sono stati approvati anche nella relazione Hughes dalla Commissione EMPL Occupazione e Affari sociali al Parlamento Europeo, relazione ora destinata a breve al voto finale in plenaria.

 

BACKGROUND

 

A Paese, comune di circa 22 mila abitanti, nell’ex cava dove sono stati estratti oltre 1.100.000 metri cubi di ghiaia, è stata autorizzata una discarica per rifiuti inerti di proprietà della ditta Terra srl del gruppo Mosole. In questa discarica sono presenti circa 80 mila tonnellate di rifiuti di amianto conferiti grazie ad una autorizzazione della Provincia di Treviso (Decreto n.843 del 21 ottobre 2004), dichiarata successivamente illegittima dal Consiglio di Stato (Sentenza n.1329 del 20 marzo 2007), per la violazione della Direttiva 99/31/CE sulle discariche di rifiuti e della Direttiva sulla Valutazione di Impatto Ambientale, valutazione ambientale che per detta discarica non era mai stata eseguita.

 

Nel 2008, l’allora sindaco di Paese Valerio Mardegan aveva richiesto alla Provincia di Treviso la bonifica del sito, mai avvenuta. Il 17 maggio 2012, l’azienda titolare della discarica ha presentato ufficialmente un progetto di riclassificazione della discarica da rifiuti inerti a rifiuti speciali per conferire ulteriori 460 mila metri cubi di rifiuti contenenti amianto.

 

A dicembre scorso, 7.500 firme sono arrivate alla Provincia di Treviso contro la discarica di amianto Terra, a cui Muraro ha risposto proponendo un referendum comunale. Lo scorso novembre , Zanoni, con un’interrogazione parlamentare aveva denunciato a Bruxelles il conferimento di rifiuti contenenti amianto nella discarica di Paese e il conseguente pericolo per la falda acquifera sotterranea. Il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik nella risposta all’interrogazione aveva richiamato la Direttiva Acque 2000/60/CE che impone agli Stati membri di evitare qualsiasi tipo di deterioramento della qualità dei corpi idrici sotterranei e di conseguire un buono stato delle acque sotterranee entro il 2015 e ha avviato un’indagine con le autorità locali per capire lo status giuridico della discarica Terra.

 

 

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