La Commissione europea vuole rendere i siti Internet di pubblica utilità più accessibili anche ai portatori di handicap. Zanoni: “E’ una questione di civiltà. Usufruire dei servizi telematici di determinati siti Internet è un diritto che deve essere assicurato a tutti”
“Siti Internet degli enti pubblici più accessibili per tutti perché l’Europa è una realtà politica e sociale civile e accedere agevolmente a determinati siti d’interesse pubblico è un diritto che deve valere per tutti”. Lo dice Andrea Zanoni commentando positivamente i passi avanti che la Commissione europea sta compiendo per aumentare l’accessibilità online anche alle persone portatrici di handicap. “La situazione attuale dell’accessibilità del web negli enti pubblici è molto grave. Solo un terzo dei 761.000 siti internet degli enti pubblici europei è pienamente accessibile, sebbene siano disponibili soluzioni tecniche sviluppate anche con i finanziamenti dell’Ue. E’ ora di cambiare registro una volta per tutte”.
“La proposta di direttiva della Commissione relativa all’accessibilità dei siti web degli enti pubblici prevede, a partire dalla fine del 2015, l’introduzione di elementi di accessibilità obbligatori e uniformati a livello comunitario per 12 tipi di siti internet – spiega Zanoni – L’obbligo di accessibilità si applicherebbe a servizi pubblici fondamentali, quali la sicurezza sociale e i servizi sanitari, la ricerca di un lavoro, le iscrizioni universitarie e il rilascio di documenti e certificati”.
“I principali beneficiari della proposta odierna sarebbero gli 80 milioni di cittadini europei disabili e gli 87 milioni di cittadini europei di età superiore a 65 anni – aggiunge l’eurodeputato – Ad esempio le persone affette da menomazioni visive potranno infatti ascoltare le descrizioni delle immagini utilizzando un lettore di schermo, i cittadini affetti da menomazioni uditive potranno leggere le didascalie dei file audio e tutti gli elementi di un sito internet potranno essere esplorati con tastiera e mouse”.
“E una questione di civiltà – conclude Zanoni – al giorno d’oggi Internet è un’esigenza per tutti e tutti i cittadini europei hanno il diritto di godere di determinati servizi senza alcuna discriminazione”.
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