Sabato 13 luglio, quattro ettari di sottobosco dell’oasi Vallevecchia a Caorle (VE) sono stati distrutti dalle fiamme provocate da alcuni bengala, lanciati probabilmente da ragazzi. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Bisogna trovare i responsabili dell’incendio ed applicare le sanzioni previste dalla legge. Chi ha sbagliato deve pagare compresi i genitori se si trattasse di minorenni. Invito gli inquirenti a fornire i nomi dei responsabili del disastro».
Sabato 13 luglio 2013, sono stati distrutti dalle fiamme provocate da alcuni razzi bengala quattro ettari di sottobosco nell’oasi di Vallevecchia a Caorle (VE), uno degli ultimi tratti naturalistici ancora incontaminati della costa veneziana. Già nel 2012 erano bruciati cinque ettari nella pineta caorlina. Sono in corso le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Portogruaro (VE), coadiuvati dai colleghi di Caorle e dagli agenti della polizia locale.
Le prime fiamme si sono viste dalla spiaggia di Falconera, sulla terraferma della località balneare, da dove molte persone hanno chiamato la Polizia locale affermando di aver notato dei ragazzi che esplodevano alcuni razzi bengala vicino ai campeggi. Dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti, alcuni clienti del camping di Falconera avrebbero visto due giovani, sui vent’anni circa, sparare razzi dal molo dal quale si protraggono alcune passerelle di ormeggio per le imbarcazione.
La gittata dei razzi sarebbe compatibile con la distanza che separa il porto di Falconera dall’oasi di Vallevecchia, divise dall’estuario del canale Nicesolo. Per domare l’incendio sono arrivati sul posto i Vigili del fuoco di Portogruaro (VE), San Donà (VE), Lignano (UD) e Mestre (VE). Le operazioni di spegnimento sono state molto più complicate del previsto. I pompieri hanno cercato di raggiungere il sottobosco attraverso la pineta, ma sono dovuti tornare indietro. A quel punto, i soccorritori hanno aggirato la pineta e raggiunto il luogo dell’incendio dalla spiaggia.
Un forte vento da sud-ovest ha alimentato le fiamme, allargando quindi il fronte del fuoco di almeno 400 metri. Solo a notte inoltrata i soccorritori sono riusciti a circoscrivere il rogo, impedendo che le fiamme arrivassero alla pineta già distrutta lo scorso anno e solo al mattino hanno domato l’incendio.
A Vallevecchia c’erano anche i volontari della Protezione civile, compresa una squadra antincendio partita da Eraclea (VE). Nel pomeriggio di domenica e di lunedì i pompieri sono tornati nuovamente verso Vallevecchia per spegnere dei focolai che rischiavano di dare il via a nuovi incendi.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Invito gli inquirenti a individuare quanto prima i responsabili dell’incendio. Devono essere puniti con il massimo delle pene previste dalla legge. Chi ha sbagliato deve pagare e, se si scoprisse che si tratta di minori, dovrebbero risponderne anche i genitori. Chiedo agli inquirenti di rendere noti i nomi dei responsabili del disastro ambientale in un tratto di territorio unico nel suo genere da punto di vista naturalistico».
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