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Grandi navi a Venezia, un “inchino” in Riva Sette Martiri. Zanoni: «Vietare l’ingresso di questi “mostri” in laguna»

Sabato 27 luglio, alle 11.15 la Carnival Sunshine sarebbe passata a poco più di una ventina di metri da Riva Sette Martiri a Venezia. Secondo i testimoni, avrebbe stretto verso la riva un vaporetto e altre imbarcazioni. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Appoggio l’esposto che il Codacons ha deciso di presentare in Procura. Si sta mettendo a rischio la città ed è ora di passare dalle parole ai fatti prima che accada una tragedia»

 

Sabato 27 luglio 2013, alle 11.15, la nave da crociera Carnival Sunshine con le sue 102 mila tonnellate di stazza, lunga 272 metri, larga 35 e alta 62, sarebbe passata a poche decine di metri da Riva Sette Martiri. Secondo i testimoni si sarebbe trattato di un errore di manovra, visto che la nave avrebbe “stretto” verso la riva un vaporetto dell’Actv e anche altre imbarcazioni.

 

L’“inchino” è stato denunciato anche dall’assessore all’Ambiente di Venezia Gianfranco Bettin che, ora, chiede di sapere “da chi di dovere quale sia la vera ragione di questo passaggio ravvicinato che assomiglia a uno “struscio” molesto quanto rischioso”.

 

Il Codacons ha annunciato che presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Venezia sul caso del passaggio ravvicinato della nave da crociera Carnival Sunshine. Il Presidente dell’associazione Carlo Rienzi ha fatto sapere che chiederà “di aprire un’indagine per attentato alla sicurezza dei trasporti e pericolo di naufragio, e di accertare le responsabilità non solo della Carnival ma anche della Capitaneria di Porto” e “di disporre il sequestro di tutte quelle imbarcazioni da crociera che eseguiranno inchini e passeranno a pochi metri dalla riva veneziana”.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Stanno scherzando con la nostra Venezia. È ora di passare dalle parole ai fatti prima che si verifichi una tragedia: occorre vietare in modo assoluto l’ingresso delle grandi navi in laguna. Condivido ed appoggio l’esposto del Codacons. Proprio perché ritengo che questi “mostri” del mare siano una minaccia che incombe sulla nostra preziosissima città ho partecipato alla manifestazione “No Grandi Navi” del 7, 8 e 9 giugno scorso al fianco dei cittadini (FOTO e VIDEO). Venga subito emessa un ordinanza di blocco del traffico di questi “grattacieli” galleggianti per tutelare la città e la salute dei cittadini che è a rischio anche per i gas combusti dai motori. Continuerò a stare al fianco dei comitati AmbienteVenezia, Medicina Democratica, Comitato NO Grandi Navi e Laguna Bene Comune che si battono per la città lagunare. Per questo, venerdì 2 agosto sarò di nuovo a Venezia per dire ancora una volta “fuori” alle grandi navi dalla città».

 

BACKGROUND

 

Il 20 maggio 2013 è stato firmato l’accordo della “green zone” in laguna di Venezia con un limite per le emissioni sui carburanti a basso contenuto di zolfo delle grandi navi da crociera. Il testo è stato sottoscritto dai rappresentanti delle compagnie di crociera: Carnival Corporation (Carnival, Holland America, P&O, Princess Cruises, Seabourn, Cunard, Costa Cruise Lines, ecc), Crystal Cruise Line, Premier Cruise, Msc Crociere, Mano Maritime, Disney Cruise Line, Royal Carribean Cruise, Saga Group, Windstar Cruise, Venezia Linees. Con questo accordo le compagnie di navigazione si impegnano a far funzionare i motori principali ed ausiliari delle navi con combustibile per uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% fin dall’ingresso dalla Bocca di porto di Lido creando di fatto una “green zone” speciale. La Capitaneria di Porto, al fine di verificare il rispetto dell’accordo, svolgerà controlli a campione prelevando quantitativi di carburante che saranno poi analizzati grazie ad uno specifico protocollo stipulato tra Capitaneria, Autorità Portuale ed Agenzie delle Dogane.

 

Il 23 gennaio 2012, Zanoni ha presentato un’interrogazione per chiedere di intervenire presso il governo italiano e presso il Comune di Venezia per far allontanare le grandi navi da crociera e stabilire rigorose normative comunitarie che prevedano distanze di sicurezza da città storiche e ambienti naturali per scongiurare disastri come quello dell’isola del Giglio.

 

Il 2 marzo 2012, il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik ha risposto per conto dell’Europa, sottolineando  che “le autorità italiane possono adottare disposizioni di carattere locale in relazione alle acque interne quali la laguna di Venezia” tra cui “restrizioni del traffico o l’uso obbligatorio di combustibili a basso tenore di zolfo per le navi, purché si tratti di misure proporzionate e non discriminatorie”.

 

Il 4 maggio 2012 i cittadini veneziani hanno lanciato la petizione “Fuori dalla laguna le navi incompatibili” con la quale sono state raccolte 12 mila firme consegnate alla Capitaneria di Porto. Zanoni, anche in quell’occasione, era al fianco dei comitati ed ha aderto alla petizione.

 

L’11 marzo scorso, Zanoni ha espresso la propria solidarietà ai cittadini che hanno partecipato alla manifestazione «No grandi navi» del 16 settembre 2012 e sono stati accusati di manifestazione non autorizzata, tentativo di ostruire il canale della Giudecca e impedire il passaggio delle navi, violazione delle disposizioni dell’Autorità di pubblica sicurezza e del limite orario delle ore 19, nonché di lancio di fumogeni e manovre pericolose in barca.

 

Per chiedere la salvaguardia della città lagunare e l’allontanamento delle grandi navi era intervenuto anche Adriano Celentano. Leggi la risposta di Zanoni al grido d’allarme lanciato dal cantante milanese.

 

 

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