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Grande vittoria delle Associazioni animaliste che hanno bloccato il Piano “ammazza volpi” di Piacenza

Il 18 novembre, la Provincia di Piacenza ha annullato il Piano di abbattimento delle Volpi approvato il 27 settembre scorso, dopo che quindici associazioni del Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste ed Animaliste della provincia di Piacenza hanno raccolto 11 mila 600 firme. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: « Avevano fatto una delibera sotto dettatura delle associazioni venatorie e adesso grazie alla sollevazione popolare, che li ha messi a nudo di fronte alle loro responsabilità, hanno fatto marcia indietro»

 

Il 18 novembre 2013, la Giunta della provincia di Piacenza ha annullato il Piano di abbattimento delle Volpi approvato il 27 settembre scorso. Secondo la Provincia, la decisione di fare marcia indietro sarebbe dovuta “alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Parma che ha sancito la soccombenza dell’Amministrazione provinciale di Reggio Emilia rilevando nel provvedimento di approvazione del Piano della Provincia di Reggio Emilia un difetto di motivazione”.

 

Il parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), secondo il Tribunale, non precisava le verifiche effettuate in ordine all’inefficacia dei metodi  alternativi di limitazione della specie, che rappresenta il presupposto necessario per l’adozione del Piano di abbattimento. Ora la Provincia intende riapprovare il provvedimento dopo aver acquisito le precisioni indicate.

 

Intanto continua la protesta delle Associazioni animaliste e ambientaliste piacentine che proprio lunedì 18 novembre hanno tenuto un sit-in davanti alla sede della Provincia di via Garibaldi. Una delegazione, inoltre, ha consegnato le 11 mila 600 firme raccolte al Presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi, all’assessore alla Tutela Faunistica Manuel Ghilardelli e all’assessore provinciale all’Ambiente Patrizia Barbieri.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Complimenti alle associazioni piacentine che hanno raccolto 11 mila 500 firme in pochissimi giorni. Quando ci si unisce per un obiettivo comune i risultati arrivano. L’unione fa la forza e poco ha da dire la Provincia sostenendo di aver ritirato la delibera “ammazza Volpi” per vizi di forma. La loro battuta in ritirata è la dimostrazione che si vergognano di quello che hanno autorizzato. La valanga di adesioni dei cittadini piacentini contro questo scellerato Piano li hanno messi a nudo davanti alle loro responsabilità. Neanche la più barbara delle popolazioni concederebbe mai metodi cruenti come quello dello sbranamento nelle tane dei cuccioli di Volpe e delle loro mamme in periodo primaverile, come aveva permesso la Provincia di Piacenza ai cacciatori. L’articolo 13 del Trattato di Lisbona definisce gi animali “esseri senzienti” e massacrarli nelle tane nel periodo di allattamento è l’ atto più vigliacco e in contrasto con questo principio che possa verificarsi. Ricordo che la Volpe è una specie cacciabile ai sensi dell’articolo 18 della Legge 157/1992 sulla caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio. È a dir poco immorale e da vili cacciare cuccioli lattanti e mamme in primavera. La Provincia ha scritto una delibera sotto dettatura delle associazioni venatorie e adesso grazie alla sollevazione popolare ha fatto marcia indietro. La Volpe è un animale che andrebbe protetto, altro che massacrato: ormai è rimasto l’unico carnivoro selvatico che grazie alla sua caccia fa selezione, predando i soggetti più deboli ed ammalati. La Volpe (vedi foto e video), in particolare, non cattura solo i cuccioli ma anche gli esemplari adulti di Nutria, un altro povero animale preso di mira da provvedimenti di sterminio emanati dalle Province a favore dei cacciatori». A lanciare la petizione cartacea e online per chiedere alla Provincia di revocare la delibera “ammazza Volpi” sono state quindici associazioni del Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste e Animaliste della provincia di Piacenza: Amici del cane, Arca di Noè, Asilo del cane, Gatti nel cuore, Lega Anti Vivisezione (LAV), Lega Nazionale per la difesa del cane, Leal Cortemaggiore, Leal Piacenza, Legambiente Piacenza, Wwf Sezione Regionale, Micio Bau, Micioamico, Oipa, Senza Catene, Qua la Zampa.

 

BACKGROUND

 

Il provvedimento annullato era stato emanato dalla Provincia di Piacenza con la delibera numero 194 del 27 settembre 2013, che aveva disposto un piano di abbattimento quinquennale che prevede l’uccisione del 60% delle Volpi stimate sul territorio, ovvero circa 239 animali per il 2013/ 2014.

 

I metodi previsti vanno dalla caccia in tana con cani addestrati alla caccia in squadra fino a 10 cacciatori e 4 cani, alla gabbie trappola fino alla caccia notturna e alla carabina.

 

Il 31 ottobre 2013, l’eurodeputato Zanoni aveva appoggiato la petizione, invitando a firmare la petizione.

 

Il 10 ottobre 2013, Zanoni ha già condannato una norma identica della Provincia di Treviso con la quale il 6 settembre scorso è stato predisposto il Piano di controllo delle Volpi.

 

 

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