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Cane seppellito vivo a Desenzano. Zanoni: “Pena esemplare”

La Polizia Municipale di Desenzano (BS) ha ritrovato un cane sepolto vivo dal suo proprietario, un cacciatore. Andrea Zanoni (IdV): “Un fatto aberrante. Purtroppo in Italia le pene non sono abbastanza severe”.
“Mi auguro che ci siano comminate delle pene esemplari. Quello che è successo è aberrante. Non ha nessuna scusante”, duro il commento di Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e Presidente della LAC al ritrovamento di un cane sepolto vivo sotto mezzo metro di terra a Desenzano (BS).
“Purtroppo in Italia non ci sono pene sufficienti severe per punire i responsabili di questi atti inumani e inqualificabili”, ha aggiunto il leader ambientalista e animalista. “Complimenti ai vigili di Desenzano che sono intervenuti in modo celere e tempestivo”.

Il 1 Novembre la Polizia Municipale di Desenzano è intervenuta a salvare un cane di tredici anni, razza bretone, sepolto dal suo padrone, un cacciatore, che pensava di essersene così disfatto per sempre da non curarsi del tatuaggio sul cane. Adesso il cane sta bene nonostante alcune piaghe ed i danni al treno posteriore. A giorni, il cane Jerry, questo il suo nome, potrebbe essere trasferito nello stesso canile di Desenzano.

Il proprietario del cane, una volta individuato, è stato condotto in Caserma ed ha sostenuto che il cane era morto. Il responsabile del maltrattamento, salvo che in caso di emanazione di Decreto Penale di Condanna (pena ridotta) rischia una massimo di 30.000 euro di multa. La previsione di pena reclusiva riguarda un massimo di 18 mesi. Una reclusione virtuale visto che trattasi di un periodo ben al di sotto della soglia di punibilità prevista dal nostro ordinamento giuridico.

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