Dal 1 Novembre è entrato in vigore il divieto del taglio di coda e orecchie dei cani finora permesso per motivi di sicurezza. Andrea Zanoni: “Finisce una pratica barbara e medievale”.
“Finalmente in Italia una pratica barbara nei confronti dei cani diventa fuorilegge”, così Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, commenta l’entrata in vigore del divieto del taglio di code e orecchie ai cani nella normativa italiana come predisposto dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia.
“C’è voluta una lunga battaglia per fermare questa pratica medievale anche in Italia, ma finalmente ce l’abbiamo fatta”, commenta Zanoni. Sono stati molti i tentativi del Ministro-cacciatore Ferruccio Fazio che hanno tentato in tutti i modi di annullare l’efficacia della Convenzione europea in questione e di un’ordinanza del suo stesso Ministero.
Da oggi chiunque (proprietario, allevatore, detentore, medico veterinario) violi il divieto entrato in vigore sarà punibile per la lesione inflitta, ai sensi dell’articolo 544 del Codice penale (Maltrattamento di animali), con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
L’entrata in vigore del divieto di “caudotomia preventiva”, ovvero del taglio di coda e orecchie di certe tipologie di cani per presunte motivazioni di sicurezza, arriva al termine di una lunga serie di norme e sentenze di autorità nazionali e internazionali conclusosi, appunto, con l’attestata infondatezza delle tesi a supporto di questa pratica che, secondo quanto è stato verificato, causa solamente dolore e stress agli animali in giovane età e la possibilità di ulteriori problemi sanitari in età più avanzata.
“Finalmente mettiamo la parola fine a una vera vergogna che per troppo tempo ha sottoposto milioni di cani a inutile sofferenze solo per interessi commerciali e assurdi standard estetici”, aggiunge Zanoni. “Il tentativo di certe autorità italiane, e in primis del cacciatore Ministro cacciatore Fazio, di piegare le regole secondo i propri interessi, non solo è una vergogna, un flagello per i cani, ma va contro il loro stesso mandato”.
“Grazie alla Convenzione europea e all’impegno di associazioni come la LAV, l’Enpa e la Lega nazionale Difesa del Cane”, conclude Zanoni, “si ripongono finalmente forbici e coltelli”.