Andrea Zanoni (IdV) accusa: “Zaia e Stival, non sospendendo l’apertura della caccia fissata per domani, si renderanno colpevoli di una strage e della violazione del diritto comunitario. Stival dice che tutto è a posto? Allora fornisca i documenti dei controlli. Il parere dell’ISPRA è categorico: la pre apertura va bloccata. Sono pronto a denunciare violazioni e omissioni della Regione a Bruxelles”
“Zaia e Stival non si smentiscono. Per accontentare la lobby dei cacciatori sono disposti a tutto anche ad essere artefici di un disastro ambientale. Con la pre apertura della caccia di domani 1 settembre la Regione Veneto darà il colpo di grazia agli animali selvatici che stanno patendo le conseguenze dell’eccezionale siccità degli ultimi mesi”. Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice presidente dell’intergruppo Benessere per gli animali, non le manda a dire al Governatore del Veneto e all’assessore della caccia che non hanno rimandato la pre apertura della stagione venatoria nonostante il chiaro parere contrario dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale ISPRA. “Stival dice che le provincie venete sostengono che ci siano le condizioni naturali per aprire la caccia. Bene, allora fornisca i documenti dei controlli e sono sicuro che ne scopriremo delle belle, proprio questa mattina ho inviato una lettera per chiedere tali documenti”.
Secondo l’eurodeputato “è paradossale che mentre l’Assessore all’Agricoltura Franco Manzato chiede un intervento straordinario dello Stato per i danni causati al settore dalla siccità, l’Assessore alla Caccia Daniele Stival dice che tutto va bene e quindi i cacciatori possono sparare. La contraddizione tra queste affermazioni è chiara come il sole”.
Domani 1 settembre è fissata la pre apertura della caccia in Veneto dove Zaia e Stival hanno deciso di ignorare il parere scientifico dell’ISPRA e di dare il via libera alle doppiette. In ben 5 giornate di pre apertura (1, 2, 8, 9 e 15 settembre) sarà consentito il prelievo venatorio da appostamento di addirittura 7 specie (Merlo, Tortora, Ghiandaia, Gazza, Cornacchia nera, Cornacchia grigia e il Colombaccio).
“Zaia e Stival sappiano che denuncerò immediatamente la loro omissione alla Commissione europea visto che la stessa Direttiva Ue Uccelli 147/2009/CE consente l’attività di caccia solo se non compromette la conservazione delle popolazioni di uccelli selvatici”, continua Zanoni. “La Giunta Zaia, come da abitudine, anche quest’anno ha aperto la stagione in piena illegalità venatoria, autorizzando la cattura massiva di uccelli migratori con mezzi vietati nei roccoli, la caccia durante le fasi della dipendenza e durante il periodo di ritorno al luogo di nidificazione degli uccelli, due violazioni che ho già segnalato a Bruxelles durante il mese di agosto alla quale si aggiunge questa della pre apertura in stato di calamità naturale”.
Il 23 agosto l’ISPRA ha risposto ad una formale richiesta di Zanoni di parere con una lettera avente per oggetto “Limitazioni dell’attività venatoria in relazione alla situazione climatica esistente”. Nel parere ISPRA si legge che “il perdurare di condizioni climatiche estreme fa sì che lo stato fisico di mammiferi e uccelli sia peggiore rispetto alle annate normali in quanto sottoposti ad un enorme stress fisico”. Inoltre “alla forte siccità e alle temperature assai elevate, si è aggiunta una grave riduzione di bacche, semi e insetti”. “La quattro gocce di questi giorni non miglioreranno di certo la situazione perché le campagne resteranno comunque senza cibo per gli animali selvatici come semi, bacche e insetti”, attacca Zanoni.
Il 27 agosto l’eurodeputato ha anche scritto una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e al Ministro all’Ambiente Corrado Clini sottoponendo loro il parere dell’ISPRA e chiedendo il blocco della stagione venatoria per denunciare la gravità della situazione. A Clini si sono rivolte anche le associazioni nazionali WWF, LIPU, LAV, ENPA, Associazione Vittime della Caccia sollecitando un pronto intervento che purtroppo non è arrivato.
“Zaia e Stival sappiano quello che fanno – conclude l’Eurodeputato – Se non bloccheranno la stagione venatoria si renderanno colpevoli di una strage e dell’ennesima violazione del diritto comunitario. È ora che capiscano che sono pagati da tutti i cittadini veneti e non solo da quei quattro cacciatori che vogliono accontentare sempre a tutti i costi”.
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