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Scelta Veg: la sola per sostenere l’aumento d’acqua per gli allevamenti

SETTIMANA MONDIALE DELL’ACQUA, RAPPORTO DELLO STOCKHOLM INTERNATIONAL WATER INSTITUTE

LAV: ENTRO 2025 IL CONSUMO DI ACQUA DA PARTE DI ALLEVAMENTI AUMENTERA’ DEL 50%, SCELTA VEG E’ LA SOLA VIA SOSTENIBILE PER NON CONSUMARE IL MONDO 

 

“L’allevamento intensivo è una delle attività che impiega più acqua al mondo. L’utilizzo di acqua da parte degli allevamenti salirà del 50% entro il 2025, contribuendo in maniera significativa alla scarsità idrica mondiale del prossimo decennio”, con queste parole la LAV conferma l’allarme sulla scarsità di acqua e  sul suo consumo causato per molta parte dall’industria della carne. Per la prima volta in Europa, nel recente Rapporto “I costi reali del ciclo di produzione della carne”, la LAV ha analizzato e stimato i veri e complessivi costi del ciclo di produzione della carne, analizzando tutti gli impatti – ambientali, economici, salutari, etici – che questa produzione genera, secondo i più importanti studi internazionali degli ultimi anni. La produzione di 0.2 kg di carne di bovino si può tradurre nell’utilizzo di 25.000 litri di acqua. Si stima che negli Stati Uniti nel 2007 il sistema di allevamento ne abbia utilizzato, per tutte le fasi di produzione di carne, più di 14.687 milioni di litri al giorno. Un bovino adulto da allevamento può bere in media tra i 30 e i 50 litri di acqua al giorno e un suino circa 10 litri. La necessità di acqua cambia anche in funzione della temperatura in cui l’animale vive e dei sistemi di allevamento. Il ciclo della produzione di carne utilizza l’acqua in varie fasi: abbeveramento degli animali; pulizia delle installazioni e degli allevamenti. Si sparge inoltre acqua anche sulle carcasse animali per motivi igienici (la quantità può variare dai 6 ai 15 litri per carcassa di un grande animale). “L’insostenibilità ambientale, ma anche etica, economica e sanitaria del modello alimentare basato sulla carne, è confermata da numerosi studi : ora sono indispensabili politiche nazionali responsabili – afferma Roberto Bennati, vicepresidente della LAV – La soluzione più efficace, accessibile e poco costosa consiste nella promozione del consumo di proteine vegetali invece di quelle animali e la tradizione culinaria mediterranea, ad esempio, offre numerosi piatti semplici e nutrienti – basti pensare ai legumi – che possono far bene anche al Pianeta”.

Per approfondimenti: Rapporto LAV “I costi reali del ciclo di produzione della carne”, a cura di Gaia Angelini (http://www.lav.it/uploads/84/42411_dossier_LAV_Costi_della_carne_vers.bassa_.pdf )

 

 

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