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Proposta Ue di riforma del biologico, Zanoni (PD): “Alimentazione sana per i consumatori e agricoltura sostenibile per i produttori”

L’eurodeputato PD Andrea Zanoni accoglie con favore la proposta del nuovo regolamento Ue sul biologico da parte della Commissione europea. Più controlli, meno burocrazia e agevolazioni per i piccoli produttori.Zanoni (PD): “L’Europa incentivi il biologico e dica addio agli OGM. In Italia il bio è il fiore all’occhiello della nostra agricoltura”.

 

 

“La Commissione europea ha pubblicato la sua proposta per un nuovo regolamento relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici”. Lo fa sapere l’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo. “Il sistema normativo attuale presenta delle lacune che vanno assolutamente colmate nell’interesse dei consumatori e dei tanti coltivatori biologici di qualità. In Italia il biologico rappresenta un settore di punta che la politica, nazionale ed europea, ha il dovere di valorizzare”.

 

Nell’ultimo decennio il mercato UE dei prodotti biologici ha quadruplicato la sua estensione. Negli ultimi 10 anni la domanda di prodotti bio nell’Unione europea è quadruplicata mentre la produzione interna è appena raddoppiata. A beneficiare dell’aumento dei consumi non sono stati quindi i produttori europei, ma quelli mondiali, che spesso esportano nell’Ue senza veramente rispettare gli alti standard di produzione comunitari.

 

“Con questa proposta, la Commissione europea ha proposto maggiori controlli rafforzando e armonizzando le norme sia nell’Ue che sui prodotti importati – spiega Zanoni – Elimina molte deroghe dando la possibilità ai piccoli produttori di produrre bio iscrivendosi ad un sistema di certificazione di gruppo e introduce nuove regole in materia di esportazione e semplifica la legislazione per ridurre i costi”.

 

L’eurodeputato attira l’attenzione dell’Esecutivo europeo proprio sulla questione dei costi: “Bisogna fare in modo che la produzione bio non diventi troppo onerosa per i tanti piccoli produttori, fiore all’occhiello dell’Italia. A questo proposito ribadisco il mio impegno a Bruxelles affinché l’agricoltura europea diventi sempre più biologica e sempre meno OGM perché è questo quello che la maggioranza dei cittadini europei chiedono. Se sarò rieletto, mi impegnerò affinché in Parlamento vengano inserite norme contro la deriva dei pesticidi delle aziende convenzionali confinanti e per agevolare quelle biologiche con finanziamenti certi ed appropriati”.

 

NOTE

 

La proposta, che sarà ora trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio, si basa sui risultati di un vasto processo di consultazione avviato nel 2012 che prevedeva una serie di audizioni con esperti internazionali e dell’UE in materia di produzione biologica. Una consultazione pubblica avviata nel 2013 ha suscitato un grande interesse nei cittadini (45 000 risposte, provenienti in larga misura dai consumatori più che dai produttori). Essa ha evidenziato le preoccupazioni del pubblico relative alle questioni ambientali e di qualità e ha indicato una chiara richiesta di rafforzare e rendere più uniformi le norme in materia di produzione biologica in tutta l’Unione.

 

L’agricoltura biologica combina le migliori pratiche ambientali, un elevato livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali e standard di produzione elevati basati su sostanze e processi naturali. Essa alimenta un mercato specifico che risponde ad una domanda specifica dei consumatori, fornendo al tempo stesso beni di pubblica utilità in termini di tutela dell’ambiente, benessere degli animali e sviluppo rurale.

 

La Commissione propone in particolare di:

 

1. rafforzare e armonizzare le norme, sia all’interno dell’Unione europea che con riguardo ai prodotti importati, sopprimendo molte delle attuali eccezioni in materia di produzione e controlli;

 

2. rafforzare i controlli basandoli sul rischio;

 

 3. facilitare il passaggio dei piccoli agricoltori all’agricoltura biologica introducendo la possibilità di aderire a un sistema di certificazione di gruppo;

 

4. tener conto in modo più adeguato della dimensione internazionale degli scambi di prodotti biologici con l’aggiunta di nuove disposizioni in materia di esportazioni; e infine

 

5. semplificare la legislazione per ridurre i costi amministrativi a carico degli agricoltori e migliorare la trasparenza.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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