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Il neo assessore all’ambiente della provincia risponde all’interpellanza del consigliere Zanoni sull’emergenza inquinamento falde acquifere da mercurio nell’area di Treviso sud.

Zanoni (IDV): “Risposte insoddisfacenti e da Ponzio Pilato”.

Comunicato del 28 giugno 2011 Durante la seduta di ieri 27 giugno del Consiglio Provinciale è stata data risposta all’interpellanza presentata dal capogruppo di Italia dei Valori, Andrea Zanoni, presentata il 30 maggio scorso (Cf. Interpellanza_Pres_Prov_30_06_11) avente per oggetto: Quale attività sta svolgendo la Provincia di Treviso per fronteggiare il grave inquinamento delle falde acquifere da mercurio registrato nei comuni di Treviso, Preganziol, Casier e Quinto ?” Il neo assessore provinciale all’Ambiente, Alberto Villanova ha risposto alle otto richieste di chiarimenti dell’interpellante, di seguito una sintesi della risposta: 1) Sono stati esaminati circa 500 pozzi, sono state emesse diverse ordinanze per il non utilizzo dell’acqua e sono stati approntati in emergenza diversi punti per l’approvvigionamento idrico dei cittadini. 2) E’ stata riscontrata la presenza di mercurio nei pozzi delle discariche di Paese in quantità non significative. 3) Le industrie che utilizzano mercurio producono pile, lampade, pompe a vuoto, nelle discariche negli anni sono arrivati però rifiuti dal polo chimico di Marghera. 4) Con una specifica determina del 30/11/2010 la n.4787 la Provincia ha incaricato una ditta specializzata per verificare i materiali presenti sottofalda nella cava Morganella di Paese e Ponzano e durante l’estate verranno realizzati i monitoraggi. 5) Non sono state riscontrate variazioni di presenza di mercurio nei pozzi delle discariche da mettere in relazione con le recenti escursioni del livello delle falde acquifere. 6) E’ stato attivato un tavolo di lavoro con la Prefettura ed i vari enti interessati ed un secondo tavolo tecnico coordinato dall’ARPAV di Treviso. 7) La predisposizione di un piano di emergenza in caso di contaminazione della falda acquifera dalla quale viene emunta l’acqua da parte dei consorzi acquedottistici non è di competenza della provincia ma dell’ATO. 8) Le norme in vigore per la tutela delle falde acquifere sono adeguate ma troppo spesso ignorate. La sorgente che ha causato questo inquinamento risale a circa 10/15 anni indietro nel tempo. Pur apprezzando l’impegno del neo assessore nel dare alcune risposte ai quesiti dell’interpellanza Zanoni ha così replicato: “Considero un atteggiamento da Ponzio Pilato quello di scaricare all’ATO (Ambito Territoriale Omogeneo) la patata bollente della predisposizione di  un piano di emergenza da attuare in caso di contaminazione della falda dell’acqua che poi arriva nei rubinetti delle nostre case. Un piano di emergenza per fronteggiare una ipotetica ma possibile contaminazione della falda acquifera dalla quale viene emunta l’acqua dai vari consorzi, considerate soprattutto le profondità dell’inquinamento da mercurio che corrispondono con quelle di emungimento dell’acqua dei pozzi consortili, è più che mai necessario ed urgente. Trovo incoerente la posizione dello scarica barile della Provincia con le enunciazioni delle loro linee programmatiche che vedono la provincia come ente supremo che coordina e gestisce tutto l’immaginabile. Ho chiesto, senza ottenere risposta, di valutare immediatamente i rischi nei quali sono incorse tutte le persone che per anni hanno bevuto potenzialmente quest’acqua dato che la fonte inquinante ha iniziato a contaminare la falda acquifera con questa sostanza cancerogena già dieci/quindici anni fa. Non manchero’ di tornare sull’argomento perché credo che i cittadini aspettino ancora molte risposte: bisogna dare loro delle informazioni sanitarie in merito all’utilizzo di quest’acqua avvenuto negli scorsi anni, bisogna dare loro maggiori informazioni sulle modalità e tempi dell’attuale emergenza, bisogna dare un aiuto concreto a chi ha sostenuto e sta sostenendo importanti spese dovute alla non potabilità dell’acqua del proprio rubinetto. Va poi individuata la fonte inquinante e soprattutto i responsabili di questa catastrofe che devono essere assicurati alla giustizia per le dovute sanzioni.” Web: www.andreazanoni.it – email: zanoni@ecorete.it – cell. 347/9385856

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