Venezia, 20 ottobre 2021
“Dall’assessore Lanzarin non è arrivata la buona notizia che attendevano i 70mila cittadini di Paese, Quinto di Treviso, Istrana e Morgano: non c’è alcuna certezza su quando riprenderà il servizio di Guardia medica sospeso a luglio. L’impegno dell’Ulss 2 è al momento sui generis, manca un cronoprogramma. Il problema è la carenza di professionisti che però riguarda solo il pubblico e su questo la Regione dovrebbe finalmente aprire una riflessione sui motivi che portano a non accettare o a rinunciare anzitempo agli incarichi”. Così Andrea Zanoni commenta la risposta dell’assessore alla Sanità all’interrogazione presentata a inizio luglio dal consigliere regionale trevigiano del Partito Democratico e sottoscritta da tutti i colleghi del gruppo.
“Il quadro illustrato in aula non è dei più rosei: l’assessore ha confermato come a luglio nelle sedi di continuità assistenziale di Mogliano Veneto, Roncade e Treviso, mancassero 11 medici su 32 e in quelle di Oderzo, Paese e Spresiano, addirittura 17 su 27; motivo che ha portato l’Ulss 2 a chiudere in via provvisoria la Guardia medica di Paese, accorpando il personale di due sedi e impegnandosi in Conferenza dei Sindaci a ripristinare il servizio quando ci saranno nuovamente medici disponibili. Ma il problema è proprio questo, l’indeterminatezza dei tempi e i conseguenti disagi per i cittadini. L’assessore ha ribadito che è necessaria una soluzione a livello nazionale, ma visto che il Veneto ha il record nazionale di zone carenti, la Regione non può limitarsi ad aspettare”.