Zanoni (PD): “Pfas nella catena alimentare, da tre mesi attendiamo invano la documentazione della Regione: cosa c’è da nascondere?”

Venezia, 19 ottobre 2021

“Da tre mesi stiamo aspettando dalla Regione la documentazione sul Piano di campionamento degli alimenti per la ricerca di Pfas: perché questa infinita attesa? C’è qualcosa da nascondere? Ricordo che ai sensi della normativa vigente un qualsiasi cittadino ha diritto di ricevere i documenti richiesti entro 30 giorni, qua siamo addirittura al triplo. Con una aggravante: il ricorso vinto da Greenpeace e Mamme No Pfas al Tar, che ha intimato a Palazzo Balbi, con sentenza dello scorso 8 aprile, di consegnare i risultati. Risultati che per i consiglieri regionali restano ‘vietati’ per i consiglieri regionali”. A dirlo è Andrea Zanoni, esponente del Partito Democratico, intervenuto oggi pomeriggio in aula per chiedere il rispetto del Regolamento. “È l’ennesima volta che siamo costretti a lamentarci per i tempi biblici, sia per le interrogazioni che per gli accessi agli atti. La lettera indirizzata al Direttore della Direzione prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria della Regione risale al 20 luglio ma ancora tutto tace, nonostante i solleciti sia telefonici che scritti”. La documentazione comprende oltre alla copia integrale, comprensiva di allegati, del Piano di campionamento degli alimenti per la ricerca di sostanze perfluoroalchiliche effettuato nel 2017, e relativi risultati riguardanti le 12 sostanze perfluoroalchiliche analizzate nei campioni degli alimenti,  incluse le sostanze a catena corta, e la geo-localizzazione delle matrici campionate. “Vorremmo anche sapere se nelle aziende produttrici delle matrici alimentari in cui sono state riscontrate concentrazioni significative di tutti i Pfas siano state eseguite ulteriori ispezioni per verificare l’osservanza delle prescrizioni fornite dalle Ulss, se sono state fatte ulteriori analisi ed eventuali azioni precauzionali per evitare la diffusione dei prodotti contaminati”. 

 

“Oggi dopo oltre un anno siamo tornati alla normalità, con i consiglieri tutti in presenza in aula e non collegati dal remoto. Bene, si torni anche al rispetto delle regole. Comprendiamo che in questi mesi l’assessorato alla Sanità sia stato sotto pressione con le richieste; adesso che l’emergenza sta scendendo, i tempi per le risposte dovranno essere quelli previsti dalle leggi sulla trasparenza e dal Regolamento del Consiglio regionale”.

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