Zanoni, Camani e Bigon (PD): “Altra giornata di sangue sul lavoro, nessuno parli più di fatalità. Servono segnali chiari da parte delle istituzioni”

Venezia, 19 ottobre 2021

“Un morto e due feriti gravi in poche ore: ieri in Veneto è stata l’ennesima giornata nera per le vittime sul lavoro. È evidente che a fronte di gravissimi episodi ormai quotidiani nessuno possa parlare di fatalità ed è triste verificare come molti incidenti siano gli stessi di cinquanta o cento anni fa, come se non fosse stato fatto alcun passo in avanti. Le istituzioni devono agire con forza, con segnali chiari e azioni concrete”. I consiglieri regionali del Partito Democratico Andrea Zanoni, Vanessa Camani e Anna Maria Bigon commentano così il bilancio pesantissimo del ‘lunedì nero’ in Veneto: un boscaiolo schiacciato da un albero a Pieve di Cadore, un’altra lavoratrice risucchiata da un macchinario in una ditta tessile del Padovano e in pericolo di vita, infine un operaio al lavoro in un cantiere della Pedemontana travolto da un’auto. 

 

“Le indagini in corso stabiliranno le cause degli incidenti, ma purtroppo le conseguenze sono già sotto gli occhi di tutti. Ci auguriamo che il nuovo Decreto del Governo Draghi possa essere una prima importante risposta, allargando le competenze dell’Ispettorato nazionale del lavoro in materia di salute e sicurezza e prevedendo pene più severe e immediate per le aziende che non rispettano le regole; anche la ‘patente a punti’ può essere una soluzione, come sottolineano i sindacati. Ma è anzitutto indispensabile dotare di personale adeguato le strutture incaricate dei controlli, a partire dal Veneto dove gli organici degli Spisal sono da tempo sottodimensionati nonostante le promesse, messe nero su bianco da oltre tre anni, da parte della Regione”. 

 
 
 
 
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