ANDREA

ZANONI

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UNA PERIZIA TECNICA LASCIA PRESAGIRE LA RIAPERTURA DELLA FAMIGERATA DISCARICA SEV DI VIA VECCELLI DI PADERNELLO DI PAESE IN SEGUITO ALLA SUA MESSA ALL’ASTA. SI PREVEDE CHE CON I RICAVI DEI NUOVI RIFIUTI IN ARRIVO SI POTRANNO SMALTIRE I TOSSICONOCIVI. PAESEAMBIENTE: QUESTO È UN FILM DRAMMATICO DAL FINALE RACCAPRICCIANTE CHE I CITTADINI DI PAESE HANNO GIA’ VISTO RECENTEMENTE.

Il 4 marzo 2008, alle ore 12.30, presso la Sezione Fallimenti del Tribunale di Treviso, verrà messa all’asta la famigerata discarica per rifiuti inerti di Via Veccelli di Padernello di Paese, della ditta SEV ora fallita (Cf. Bando dell’asta su www.paeseambiente.org). Pochi giorni fa la notizia aveva destato parecchio scalpore provocando alcune dure prese di posizione da parte del sindaco di Paese e delle minoranze del Consiglio provinciale di Treviso. Anche gli attivisti di Paeseambiente si sono chiesti chi mai potrebbe avere degli interessi nell’acquistare una discarica all’interno della quale ci sono ben 20 MILIONI di chili di rifiuti tossiconocivi, pericolosi e speciali arrivati in quel sito illegalmente, per la bonifica dei quali servirebbe una cifra di almeno 2.600.000 euro. Paeseambiente si è documentato sull’asta per poter intervenire con cognizione di causa, scoprendo da una perizia (Cf. perizia tecnica su www.paeseambiente.org) che la discarica viene posta in vendita a 44.000 Euro, ciò perchè si ipotizza che con la sua riapertura ci saranno ricavi pari a 3.444.000 euro derivanti dalla smaltimento di circa 100.000 tonnellate di rifiuti destinate ad arrivare nuovamente nel già martoriato ed inquinato territorio di Paese. Naturalmente è la provincia che dovrebbe autorizzare la riapertura della discarica e quindi pare ovvio che se ci sarà un compratore questo abbia come minimo ricevuto delle garanzie in merito. L’acquirente inoltre dovrebbe stipulare una polizza fideiussoria di 2.600.000 euro a garanzia del corretto smaltimento dei rifiuti non conformi. Dalla perizia risulta però che la discarica è sprovvista dei teli di contenimento sia sulle pareti che sul fondo e che non esistono sistemi di captazione del percolato e di regimazione delle acque meteoriche. Il disegno che vede la riapertura della discarica a patto dello smaltimento dei tossiconocivi illegali è un film che i cittadini di Paese hanno già visto e che è finito in modo drammatico – ha commentato Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente. La provincia di Treviso in un recente passato aveva autorizzato l’arrivo di rifiuti di amianto in cambio dello smaltimento dei tossiconocivi e invece la Sev prima ha incamerato i soldi dell’amianto lasciando sul posto i rifiuti non conformi e poi ha dichiarato fallimento facendo addirittura ereditare alla provincia di Treviso una polizza fidejussoria di 2.600.000 euro senza copertura ovvero fasulla. Spero che il sindaco non subisca per l’ennesima volta un disegno dai contorni a dir poco inquietanti a scapito del territorio del nostro comune e della salute dei cittadini di Paese, attivandosi immediatamente per una eventuale battaglia legale.

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