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Rio+20, divisioni profonde minacciano il risultato del vertice

RIO+20: DIVISIONI PROFONDE MINACCIANO IL RISULTATO DEL VERTICE (Adnkronos) – (Adnkronos) – Tra una settimana i 180 governi presenti a RIO per il summit sull’ambiente dovranno firmare un documento nel quale si stabiliscono le linee guida che dovranno essere seguite per uno sviluppo sostenibile, ma l’ultimo testo della bozza e’ stato concordato solo per il 20% del totale e sembra difficile che si possa arrivare ad un accordo in soli tre giorni di negoziato. Secondo Sha Zukang, il diplomatico cinese che e’ il Capo Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali e che presiedera’ il vertice di Rio+20, le questioni fondamentali su cui i vertici governativi sono chiamati ad esprimersi sono ”ancora irrisolte”. Di analogo parere e’ il Third World Network, l’associazione non-governativa che e’ l’unica a diffondere rapporti quotidiani sullo stato dei colloqui preliminari. Secondo l’associazione i Paesi sviluppati sono fortemente contrari a mettere a disposizione maggiore risorse finanziarie cosi’ come richiesto dai Paesi in via di sviluppo. Questo ha portato infatti a gravi tensioni tra il G77, l’organizzazione dei 131 paesi in via di sviluppo rappresentati dal Pakistan, e la Cina che chiedeva di togliere dal documento, vista l’impossibilita’ di raggiungere un accordo, ogni riferimento alla questione finanziaria. Una situazione surriscaldata che ha fatto affermare al direttore del WWF, Jim Leape ”che il rischio del fallimento dei colloqui e’ serio, attualmente siamo molto lontani ed i Capi di Stato, che qui a Rio hanno un’occasione davvero unica per impostare un discorso sullo sviluppo sostenibile, devono impegnarsi piu’ incisivamente perche’ si arrivi ad un accordo; altrimenti, ha concluso, ci si troverebbe di fronte a due possibili scenari: un accordo debole, che non serve a nessuno, o ad un fallimento totale”.
Il testo attualmente allo studio e’ frutto dell’indebolimento sistematico di versioni precedenti e sicuramente piu’ ambiziose. Ad esempio e’ stata respinta una formulazione che poneva con forza l’attenzione sulla valutazione delle risorse naturali, delle fonti energetiche e sulla protezione degli oceani. Secondo Third World Network, che ha avuto in anteprima in bozza il testo dell’accordo che ha girato al quotidiano britannico Guardian, la discussione ed i contrasti cominciano sin dai titoli delle sezioni e dalla posizione delle parole nei contesto. Il G77, ad esempio e per citare un unico comma, il n°50, ha chiesto che venisse mantenuto il titolo ”Inquadrare nel contesto della green economy, le sfide e le opportunita’, derivanti dall’introduzione dei principi dello sviluppo sostenibile e dell’eliminizaione della poverta”’. Una richiesat respinta con forza da da Stati Uniti , Svizzera, Unione Europea e Corea; e la discussione e’ tuttora in corso. Sempre nell’ambito dello stesso comma, e’ in discussione la definizione di ‘green economy’ e della definizione tra ‘sviluppo’ e ‘Paesi in via di sviluppo’. Questioni di lana caprina, si potrebbe dire, fatto sta che il vertice che l’umanita’ aspetta come pietra miliare per il suo sviluppo sostenibile sembra non essere sostenuto neanche dal linguaggio. (Paf/Ct/Adnkronos) 11-GIU-12 12:51 NNNN

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