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Pressoché aboliti i controlli sulla caccia in Sud Tirolo, scelta scellerata del presidente della Provincia Durnwalder in chiaro conflitto di interessi

Bolzano, 10-02-2012

Pressoché aboliti i controlli sulla caccia in Sud Tirolo, scelta scellerata del presidente della Provincia Durnwalder in chiaro conflitto di interessi.
Andrea Zanoni (IdV) interviene anche sulla questione del cervo messo in palio in una lotteria locale e si impegna a segnalare alla Commissione europea tutte le violazioni alle direttive comunitarie di carattere ambientale
“Trovo a dir poco scellerata la decisione del presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, di abolire i controlli sulla caccia in Alto Adige”. Lo ha detto l’eurodeputato di Italia dei Valori, Andrea Zanoni. Durnwalder nella sua veste di assessore alla Caccia e alla Pesca ha, infatti, deciso di ridurre da 7 a 3, ovvero di ben il 60%, i guardiacaccia distrettuali dell’Ufficio Caccia e Pesca guidato da Heinrich Erhard, con un provvedimento che diventerà operativo dal 19 marzo.
“E’ assolutamente falso – ha detto Zanoni – che il taglio di personale deciso dalla Provincia sia un effetto della manovra Monti, come ha dichiarato lo stesso Durnwalder, visto che questa drastica diminuzione sarebbe già stata decisa nel 2008.
Secondo l’on. Zanoni è gravissimo che un territorio vastissimo come l’Altro Adige, con 116 comuni e una superficie di 7.400 km quadrati e con una conformazione territoriale che complica gli spostamenti, possa venire gestito da soli tre guardiacaccia. “Come faranno – si chiede ironicamente Zanoni – tre agenti a compiere i controlli su un’area così vasta? E’ evidente che i cacciatori verranno controllati, se tutto va bene, una volta ogni 4-5 anni. Ricordo che nella vicina Provincia autonoma di Trento ci sono circa 140 agenti del corpo forestale provinciale contro i soli 3 della Provincia di Bolzano”.
La provincia di Bolzano annovera 5.500 cacciatori, 145 riserve di diritto e 51 riserve di caccia private, quindi 197 riserve di caccia una diversa dall’altra, con una media di 1.833 cacciatori per ogni guardiacaccia, la media più alta di tutt’Italia.
“La Provincia di Bolzano – incalza l’eurodeputato animalista – diventerà un territorio dove il rispetto delle leggi sulla caccia diventerà un optional perché di fatto controllare un cacciatore diventerà qualcosa di fortuito e non garantito, come la legge prevede. Questo è un chiaro provvedimento clientelare che va a vantaggio degli amici cacciatori del presidente Durnwalder, ma che paradossalmente andrà contro gli interessi di cacciatori e pescatori onesti che rispettano le leggi in Sud Tirolo. Durnwalder è inoltre in chiaro conflitto di interessi in quanto presidente della provincia, assessore alla caccia e cacciatore che esercita la caccia proprio in questa provincia”.
Zanoni fa rilevare, inoltre, come la caccia venga gestita dall’Osservatorio faunistico provinciale, dove, guarda caso, i suoi membri per quattro quinti vengono nominati direttamente dalla Provincia, ovvero sono di nomina politica mentre gli ambientalisti risultano esclusi da qualsiasi forma di controllo e confronto preventivo rispetto a provvedimenti e scelte in ambito faunistico, che resta ad esclusivo appannaggio dei cacciatori.
“La fauna selvatica – prosegue l’on. Zanoni – viene considerata all’art. 1 della legge 157 sulla Caccia, legge che ha recepito le direttive dell’Unione Europea “Habitat” e “Uccelli”, patrimonio dello Stato, quindi non è dei cacciatori, né tantomeno del presidente Durnwalder”.
L’on. Zanoni ricorda che questa legge prevede sanzioni e divieti pertanto, se si annulla o si rende inefficacie la vigilanza, cosa che sta facendo scientificamente Durnwalder, conseguentemente vengono violate le succitate direttive della Comunità europea che sono state approvate per tutelare, nei paesi membri, la fauna selvatica in generale e gli uccelli migratori.
L’on. Zanoni che sabato 4 febbraio si era recato a Bolzano per partecipare ad una manifestazione contro la caccia estrema pone l’accento anche su un altro fatto che ha visto in questi giorni la provincia di Bolzano protagonista sempre in tema di caccia, ovvero la messa in palio di un cervo tra i premi di una lotteria organizzata dallo «Skilift Guggenberg» di Tesido, in Val Pusteria.
“Penso che sia la prima volta in Italia, ma anche in tutta Europa che un cervo vivo e ancora libero nel suo abitat naturale, patrimonio indisponibile dello Stato, ovvero proprietà di tutti i cittadini, venga messo in palio in una lotteria. Questo accade a Bolzano, e ciò la dice lunga su come viene gestita in modo clientelare oggi la caccia dal presidente della Provincia. Mi impegno a tenere sotto osservazione tutto quello che farà Durnwalder in materia di caccia per segnalare di volta in volta alla Commissione europea ed eventualmente alle autorità governative e giudiziarie italiane, tutte le eventuali violazioni alle direttive europee e alle norme dello stato.
Inoltre quanto accaduto a Bolzano sarà oggetto di una mia interrogazione alla Commissione europea, poiché ritengo che ci siano chiare violazioni alle direttive comunitarie”, ha concluso l’europarlamentare di Italia di Valori.

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