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Volpe intrappolata, giustiziata dalla Polizia Provinciale di Venezia

Venezia, 9-02-2012

Zanoni risponde alla Presidente della Provincia di Venezia sul caso della volpe intrappolata da un laccio di un bracconiere e uccisa dalla Polizia Provinciale. “La Zaccariotto nel maldestro tentativo di difendere le guardie si è arrampicata sugli specchi”.
Andrea Zanoni interviene sul caso della volpe intrappolata da un laccio di un bracconiere, ritrovata da due ragazzi e fucilata dagli agenti della Polizia Provinciale di Venezia in seguito alla segnalazione di questi.
“Sono rimasto allibito dalla risposta della Presidente Zaccariotto – dichiara Andrea Zanoni, eurodeputato di IDV – quell’animale doveva essere sedato da un veterinario e poi liberato dal laccio e sottoposto alle cure del caso presso uno dei centri di recupero della fauna selvatica previsti dalla legge statale (L. 157/92) e dalla legge della Regione Veneto sulla caccia (L.R. 50/93) e non certo fucilato sul posto approfittando del fatto che era bloccato da un laccio di un bracconiere.
La Zaccariotto cita a sproposito il punto 5 dell’allegato A del Decreto della Giunta Regionale del Veneto n. 139 del 2010, il quale non autorizza certamente ad abbattere animali selvatici in difficoltà, per di più oggetto di bracconaggio, in zona di divieto di caccia e da personale non autorizzato all’esercizio venatorio, bensì prevede disposizioni in merito a volpi abbattute nell’esercizio venatorio, a quelle rinvenute morte e all’obbligo di recapitarle all’istituto zooprofilattico, nell’ambito di misure contro la rabbia silvestre.
Viste tutte le persone che mi stanno scrivendo su questo caso, l’unica rabbia che temo sarà riscontrata, per nulla presunta, è quella delle centinai di cittadini imbufaliti dal comportamento delle guardie e soprattutto dal maldestro tentativo di difesa della Zaccariotto di queste ultime.
In Veneto sono stati spesi moltissimi soldi per la vaccinazione antirabbica delle volpi, sono state distribuite esche con il vaccino e pertanto la volpe abbattuta dalla Provincia, potrebbe essere stato  un animale vaccinato.
Potrebbe perciò accadere che il territorio occupato della volpe abbattuta venga occupato da un altro animale, probabilmente un esemplare giovane proveniente da chissà dove e magari non vaccinato, contribuendo così potenzialmente alla diffusione della malattia.
Purtroppo gli abbattimenti di volpi sono fatti in funzione dei soli interessi dei cacciatori, che vedono questi animali come loro concorrenti nel predare la fauna selvatica spesso anche di allevamento e perciò liberata ogni anno a spese di tutti i contribuenti.
Trovo particolarmente ridicola l’accusa della Zaccariotto fatta ai due ragazzi di aver interrotto un’indagine in corso per bracconaggio, se si voleva assicurare alla giustizia il bracconiere logica voleva che l’animale fosse stato liberato e si procedesse ad un appostamento in attesa che il bracconiere tornasse a controllare il laccio. L’aver abbattuto con una fucilata la volpe, si è invece trasformato in un conseguente avvertimento involontario della presenza delle guardie nell’area.
Resto comunque in attesa di conoscere quanto ho chiesto formalmente alla Zaccariotto in data 3 febbraio, ovvero se è stata fatta comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica per il reato di bracconaggio e la destinazione della carcassa della volpe.

Il Veneto è già noto in Europa per le continue violazioni alle direttive sulla salvaguardia della fauna selvatica, ora si scopre che anche chi dovrebbe applicare e controllare tali leggi si arrampica sugli specchi per giustificare comportamenti quantomeno discutibili”.

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