Paeseambiente ha accolto con molta preoccupazione la notizia relativa al parere positivo, espresso ieri 22 luglio dalla Commissione Tecnica Regionale Attività Estrattive del Veneto, la CTRAE, con sede in Calle Priuli a Venezia, per l’indagine idrogeologica propedeutica al rilascio della concessione mineraria, relativamente al permesso di ricerca nel Comune di Paese, più precisamente a Padernello, presentato dalla Acque Minerali San Benedetto SPA. La prescrizione impartita dalla Commissione Tecnica, relativa alla riduzione del limite di portata dei pozzi, da 40 litri al secondo a 20 litri al secondo, non diminuisce i rischi per l’ambiente e per le attività umane in gioco. Restano infatti immutati i rischi per le risorgive del fiume Sile, per i pozzi di emungimento dell’acqua per gli acquedotti del veneziano, per i pozzi dei cittadini dei comuni di Quinto e limitrofi, per la disponibilità dell’acqua per l’agricoltura locale specializzata (asparago e radicchio), e i problemi del traffico veicolare costituito da centinaia di autotreni al giorno. Le cifre di acqua emunta restano comunque da capogiro: il totale dell’acqua estraibile sarà quindi pari a 3.456.000 litri al giorno pari a ben 1.261.440 metri cubi circa di acqua all’anno. La Commissione Tecnica sembra quindi non aver tenuto in minima considerazione i pareri negativi espressi in più sedi dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (L’AATO) della Laguna di Venezia, dall’Ente Parco Regionale del Fiume Sile, dai vari Consorzi di Bonifica (Dese Sile, Destra Piave, Bretella, Basso Piave), dai sindaci di alcuni comuni interessati. La decisione della Commissione va inoltre contro la volontà del comitato dei cittadini che in oltre 4000 hanno firmato una petizione contro il rilascio della concessione idrica. Paeseambiente, oltre ad aderire al Comitato Veneto per l’Acqua, si è attivato per ottenere tutti i documenti relativi a questo nuovo sito al fine anche di verificare eventuali violazioni alla Direttiva 92/43/CEE del Consiglio Europeo del 21 maggio 1992, nota anche come direttiva “Habitat”, in relazione all’incidenza dell’attività di estrazione sull’Ambito del Fiume Sile, individuato dalla Comunità Europea quale Sito di Importanza Comunitaria (SIC). Paeseambiente resta comunque molto critico sul nuovo sito di Padernello, indipendentemente dai problemi idrici, perché lo stesso ha comportato per il territorio di Paese, già gravemente ferito da innumerevoli cave e discariche, una sottrazione di ben 39 ettari di terreni agricoli, una cementificazione complessiva di una superficie coperta pari a circa 175.000 metri quadri e un volume di 2.750.000 metri cubi, un incremento di traffico di circa 200 autocarri al giorno in costante movimento. In merito al traffico veicolare la prospettiva del collegamento alla rete ferroviaria e quindi la soluzione al problema traffico, andrà comunque alle Calende greche visti i tempi biblici necessari per la realizzazione del relativo nuovo scalo. Andrea Zanoni, Presidente di Paeseambiente, ha così commentato la notizia: “Dopo la decisione della Commissione tecnica il quantitativo di acqua che potrà essere estratto pari a 3.456.000 litri al giorno resta comunque a dir poco esagerato, basti pensare che in un anno potrà essere estratta acqua per un volume pari a quello di una delle torri gemelle o pari ad un edificio avente la superficie di un campo da calcio ed un’altezza di 210 metri. Ora con gli altri gruppi del comitato per l’acqua faremo il possibile per limitare i danni. Ora vedremo se le migliaia di cartoline inviate da altrettanti cittadini al Presidente della Giunta Giancarlo Galan sortiranno qualche effetto visto che il parere della commissione tecnica è solo di carattere consultivo e l’ultima parola spetterà alla Giunta Regionale”.