(Arv) Venezia 2 ott. 2023 – “Di fronte alle denunce di episodi come quelli che accadono a Settimo di Pescantina e San Stefano di Zimella, in provincia di Verona, dove i cittadini si ritrovano i proiettili vicini alle abitazioni o addirittura nel proprio giardino dove stavano giocando dei bambini, la Regione deve rompere gli indugi e ingaggiare una battaglia seria antibracconaggio e contro ogni delinquenziale comportamento di chi, imbracciando un fucile, crede di poter fare ciò che vuole, mettendo in pericolo la vita delle persone”. A dirlo i consiglieri regionali del Partito Democratico, Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni.
“Alcuni mesi fa – osservano i consiglieri – abbiamo proposto di far indossare una pettorina con codice alfanumerico identificativo a chi esercita la caccia. Una proposta però che è stata bocciata dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale del Veneto. Tale pettorina, porterebbe i cacciatori a responsabilizzarsi perché non si muoverebbero più nell’anonimato come accade oggi. È essenziale il rispetto delle distanze di sicurezza e chi non le rispetta va immediatamente individuato. Non è possibile che i cacciatori agiscano nell'anonimato: vanno responsabilizzati. In merito alle dichiarazioni del Presidente di Federcaccia sul divieto di munizioni al piombo nelle zone umide va detto che le norme comunitarie sono chiare: basta applicarle senza chiedere deroghe al Governo italiano che in queste ore sta cercando di legiferare contro il principio comunitario depenalizzando addirittura questo divieto”, concludono Bigon e Zanoni.