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Vittorio Veneto: fermati dai carabinieri tre bracconieri

Dopo un servizio antibracconaggio della Stazione Carabinieri di Vittorio Veneto tre bracconieri vengono fermati e denunciati per l’abbattimento di un Cervo in Cansiglio.

LAC e LAV ringraziano gli uomini dell’Arma per l’importante opera di tutela di un’area tra le più belle della Marca.

Nella notte tra venerdì e sabato i Carabinieri della Stazione di Vittorio Veneto hanno fermato a Fregona, in via Anzano, un pick up con a bordo tre uomini che trasportavano un cervo appena abbattuto.

Al volante del fuoristrada c’era E. C., quarantaquattrenne di Cappella Maggiore, operaio già conosciuto agli uomini dei Carabinieri per atti di bracconaggio, gli altri due erano un trentaduenne di Sacile e un trentaquattrenne di Vittorio Veneto.

Subito dopo i Carabinieri hanno effettuato una perquisizione a casa del conducente del mezzo rinvenendo e sequestrando ben 60 cartucce da caccia grossa ed un pugnale detenuti illegalmente.

I tre sono stati denunciati alla Magistratura per i reati di bracconaggio, porto abusivo di arma da sparo, furto ai danni dello Stato e detenzione abusiva di armi e munizioni.

Il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Vittorio Veneto, Capitano Giancarlo Carraro, ha dichiarato alla stampa: “In questo particolare periodo dell’anno gli animali selvatici della foresta del Cansiglio, non trovando sostentamento ad alta quota, sono costretti a scendere a valle per cercare cibo. Questa abitudine è ben conosciuta da alcuni bracconieri, ma anche dalle Forze dell’ordine”.

“Ringraziamo vivamente i Carabinieri di Vittorio Veneto – hanno dichiarato Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto e Massimo Vitturi Responsabile del Settore caccia e fauna selvatica della LAV nazionale – perché la loro è un’attività che già nel 2008 aveva portato a debellare una rete organizzata di persone che si dedicavano all’ uccisione illecita di animali selvatici in queste aree. Il loro operato si sta dimostrando sempre più determinante per il contrasto del grave fenomeno del bracconaggio in un’area tra le più belle della nostra provincia, tutelata per buona parte anche dall’Unione Europea che la considera una Zona di Protezione Speciale ed un Sito di Importanza comunitaria”.

LAC e LAV si costituiranno parte civile nel processo contro i tre soggetti.

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