L’eurodeputato risponde a Tonio Borg sulla riapertura dei negoziati Ogm in Europa. “Va bene colmare le attuali lacune, ma si tenga bene a mente che la maggior parte degli europei non vogliono il transgenico. La Gran Bretagna? Se esce dall’Ue diciamo addio all’alfiere degli Ogm in Europa”
“Invito il Commissario Ue Tonio Borg a tenere bene a mente che la maggior parte dei Paesi europei sono contrari alle colture Ogm e al loro sviluppo in Europa”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, all’intenzione del Commissario europeo alla salute di rilanciare il negoziato sulla procedura di autorizzazione degli Ogm in Europa. “Gli europei nutrono da sempre una giustificabile ostilità nei confronti degli organismi geneticamente modificati. Inoltre, con un’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Ue, gli Ogm perdono il loro principale sostenitore in Europa”.
“Borg non ha tutti i torti a voler riprendere in mano il dossier Ogm perché si tratta di un argomento dove va fatta chiarezza assoluta e non possono essere lasciate zone d’ombra che favoriscano l’intromissione di questo o quel prodotto Ogm nei nostri mercati – attacca Zanoni – Tuttavia queste negoziazioni devono tenere in considerazione l’opposizione sempre più crescente degli europei e la loro propensione ad un’agricoltura biologica e naturale”.
“Borg dice di aver avviato i contatti con gli Stati membri in primo luogo la Gran Bretagna, Francia e Germania – prosegue l’eurodeputato – Lo invito a considerare di più i 60 milioni di italiani che hanno ripetutamente detto no agli Ogm e che, contrariamente ai britannici, restano in modo convinto nel cuore dell’Ue. E poi anche i cittadini di quei Paesi come Lussemburgo, Austria, Ungheria, Grecia, Bulgaria e Polonia che hanno adottato delle clausole di salvaguardia per vietare le colture di Ogm autorizzate nei loro territori”.
Zanoni invita i cittadini che hanno a cuore il futuro dell’agricoltura biologica nella Ue, a partecipare alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea anche per esprimere la loro contrarietà agli Ogm.
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