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Mancato rispetto Direttive ambientali costa 50 miliardi in Ue. Italia pessimo esempio

Bruxelles, 23-11-2011

Commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik denuncia gli alti costi del mancato rispetto direttive comunitarie nei Paesi Ue. Andrea Zanoni (IdV): “Italia pessimo esempio. Violazioni a catena di Direttive Acqua, Impatto ambientale, Qualità dell’aria e Uccelli”.
“L’Italia continua a prendere sottogamba le normative Ue in materia di ambiente, in primis sull’acqua, impatto ambientale, qualità dell’aria e uccelli”.

Così Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, commenta le affermazioni del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik in merito ai 50 miliardi di euro di costo nei Paesi Ue per la mancata applicazione delle norme europee sull’ambiente solo nel 2012.

“L’Italia purtroppo sull’ambiente da un pessimo esempio – spiega Zanoni – che non fa onore ad uno dei sei Paesi fondatori dell’Unione stessa”. Zanoni fa l’esempio della Direttiva Acque 2000/60/CE. “Esistono vastissime aree dove l’acqua di falda è contaminata da diverse sostanze chimiche. In particolare nel nordest d’Italia ci sono contaminazioni da solventi organoclorurati, mercurio, cromo esavalente e bromacile”.

Non meglio va per la Direttiva sull’Impatto Ambientale 85/337/CEE. “In Italia la compagnia elettrica ENEL ha pensato bene di realizzare una centrale a carbone della potenzialità di 1980 MW nel Parco del Delta del fiume Po, area tutelata dalle Direttive Uccelli ed Habitat aggirando le normative Ue di riferimento”.

E sulla Direttiva Uccelli 2009/147/CE? “Dalla padella alla brace – spiega Zanoni – Purtroppo è oggetto di continue violazioni da parte di alcuni stati membri, come Malta e l’Italia dove le regioni Veneto, Lombardia e Liguria dal 2002, con il pretesto delle deroghe continuano a permettere la caccia a specie protette in tutta Europa, e questo nonostante le sentenze di condanna della Corte di Giustizia Ue”. Infine la direttiva sulla Qualità dell’Aria 2008/50/EC. “Ancora oggi ci sono vaste aree del territorio dell’Unione Europea dove l’aria risulta contenere livelli di inquinanti che minacciano gravemente la salute. Un esempio su tutti è dato dalla Pianura Padana e dai continui sforamenti dei limiti di Pm10 con particolare riferimento a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna”.

’’La corretta attuazione della legislazione ambientale e’ una sfida per tutti’’, ha affermato il Commissario Potocnik. Nella seconda parte del 2012 la Commissione europea presenterà un piano settennale che punterà a prevenire i problemi e non solo a reagire quando si verificano. “Bene l’iniziativa della Commissione – conclude Zanoni – ma l’impegno degli Stati membri, sia nella prevenzione che nel controllo, è fondamentale. L’Italia deve dare un segno positivo e rompere una volta per tutte con il trend fallimentare e al limite dell’illegalità del passato”.

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