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Durante il Consiglio provinciale di ieri 27 giugno il presidente Muraro ha illustrato il programma amministrativo del suo nuovo mandato.

Zanoni(Idv): “E’ una scatola vuota che rende impossibile il controllo della sua attuazione”

Comunicato del 28 giugno 2011

Ieri 27 giugno durante la seconda seduta del consiglio provinciale, la prima risale al primo giugno scorso, il Presidente Muraro ha presentato, così come prevedono le normative in materia, il programma amministrativo 2011 – 2016.

Andrea Zanoni, neo consigliere provinciale e capogruppo di Italia dei Valori, durante il consiglio è intervenuto commentando il programma, ecco una sintesi del suo intervento: “In merito a questo programma potrei dire che si tratta di una scatola vuota, una scatola coloratissima, luccicante e profumata ma purtroppo assolutamente vuota.

Vengono enunciati molti concetti, si parla di strategie, paradigmi, nuovo urbanesimo, metropoli fordiste, federazione metropolitana trevigiana, ci sono persino riferimenti filosofici, si tratta insomma di un compendio di intenti e concetti astratti che non elenca né gli obiettivi né i mezzi per raggiungerli.

Non si dice nulla in merito alle modalità per affrontare le principali emergenze del territorio: lavoro, disoccupazione, crisi economica, inquinamento della falda acquifera, avvelenamento dell’aria, giovani, bonifiche di siti contaminati. Ho notato gravi discrepanze tra quello che avete promesso in campagna elettorale per ottenere i voti dei cittadini e quello che invece avete scritto in questo documento formale. Nella Sua propaganda elettorale, ad esempio,  aveva detto “NO alle cave e NO alle discariche”, nel programma ufficiale questo passaggio è sparito, non viene detto nulla, per questo motivo chiedo formalmente a Lei ed alla Sua giunta di emendare il programma ufficiale inserendo coerentemente questo impegno, questa promessa, grazie alla quale molti elettori vi hanno creduto e poi votato. Questo è un programma che per la sua astrattezza e genericità sarà pressoché impossibile valutare sotto un profilo di realizzazione perché mancano la previsione di obiettivi concreti ed i mezzi con i quali raggiungerli. Credo resti un documento difficile da comprendere e da tradurre, pieno di concetti astratti e povero di FATTI”

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