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Discarica di amianto di Paese (TV), l’Europa obblighi la bonifica

Andrea Zanoni (IdV) chiede alla Commissione europea di obbligare le autorità competenti a bonificare il sito. 7500 le firme dei cittadini che non vogliono l’amianto. Zanoni: “Mosole deve bonificare fino all’ultimo metro cubo di amianto depositato in modo illegittimo”.

 

“La Commissione europea spinga le autorità competenti a bonificare l’amianto smaltito senza un’autorizzazione legittima tra il 2005 e il 2006 nella discarica Terra di Paese secondo quanto prevede la normativa comunitaria in materia di rifiuti, discariche e tutela delle acque”, Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, con un’interrogazione alla Commissione europea sul “deposito illegale di ingenti quantità di rifiuti di amianto sopra una falda acquifera in una discarica a Paese (Treviso)”.

 

Zanoni: “L’intervento europeo è indispensabile per venire a capo di una situazione che da anni minaccia potenzialmente la salute dei cittadini e l’integrità delle falde acquifere. La preoccupazione dei cittadini è palesata in ben 7.500 firme raccolte da Paeseambiente e Legambiente Trevignano in una petizione al Parlamento europeo contro la realizzazione di questo progetto”.

 

L’eurodeputato ricorda che “con l’amianto non si scherza”. “Per questo ho presentato a questo proposito degli emendamenti ad una relazione di parere della commissione Ambiente destinata alla commissione Occupazione e affari sociali per inasprire la posizione del Parlamento europeo sulla necessità e urgenza di rimuovere l’amianto ovunque sia presente e per ribadire come queste pericolosissime fibre debbano essere inertizzate attraverso le nuovissime tecnologie oggi a disposizione evitando il ricorso alle discariche”.

 

Zanoni conclude ricordando come “lo scorso 17 maggio, quando è stato presentato ai cittadini il progetto di riapertura della discarica Terra, il gestore Mosole dichiarò alla platea che di notte non dormiva per pensare a come fregarli. Ebbene io, invece, non voglio fregare proprio nessuno ma continuare con tutte le mie forze la battaglia di legalità per bloccare per sempre l’amianto a Paese”.

 

BACKGROUND

 

A Paese, comune di circa 22.000 abitanti in provincia di Treviso, esiste una ex cava dove negli anni sono stati estratti oltre 1.100.000 metri cubi di ghiaia, nella quale è stata successivamente autorizzata una discarica per rifiuti inerti di proprietà della ditta Terra srl del gruppo Mosole. In questa discarica sono presenti circa 80.000 tonnellate di rifiuti di amianto conferiti grazie ad una autorizzazione della Provincia di Treviso (Decreto n.843 del 21 ottobre 2004), dichiarata successivamente illegittima dal Consiglio di Stato (Sentenza n.1329 del 20 marzo 2007), per la violazione della Direttiva 99/31/CE sulle discariche di rifiuti e della Direttiva sulla Valutazione di Impatto Ambientale, valutazione ambientale che per detta discarica non era mai stata eseguita.

 

Nonostante una richiesta di bonifica dell’allora sindaco di Paese, Valerio Mardegan, del 3 aprile 2008 alla Provincia di Treviso, questi rifiuti cancerogeni, ad oggi, non sono stati ancora asportati e al momento si trovano depositati a pochissimi metri dalla quota della falda acquifera dalla quale, a valle, attingono l’acqua centinaia di pozzi della rete consortile acquedottistica locale, rete che alimenta di acqua potabile le abitazioni di decine di migliaia di cittadini delle province di Treviso e di Venezia.

 

In data 17 maggio 2012 l’azienda titolare della discarica ha presentato ufficialmente al pubblico un progetto di riclassificazione della discarica da rifiuti inerti a rifiuti speciali allo scopo di conferire nella stessa, ulteriori 460.000 metri cubi di rifiuti contenenti amianto. In tale progetto, però non veniva ancora prevista alcuna bonifica delle 80.000 tonnellate di rifiuti di amianto già presenti e depositate illegalmente e potenzialmente fonte di inquinamento della sottostante falda acquifera e dell’aria.

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

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