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Bracconaggio a Cipro, l’Ue monitora la situazione

Commissario Ue all’Ambiente risponde ad Andrea Zanoni (IdV): la Commissione europea sta valutando come contrastare il fenomeno in tutta Europa. Zanoni: “L’Ue non deve più fare sconti a nessuno. Non devono esserci più zone franche per i bracconieri”

 

“La Commissione è a conoscenza dell’attività di bracconaggio a Cipro ed è seriamente preoccupata del numero ancora estremamente elevato di uccelli uccisi”. Per questo “la Commissione sta elaborando un elenco di possibili azioni per lottare contro il bracconaggio degli uccelli nell’Ue”. Questa è la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, sul fenomeno di bracconaggio ai danni di molte specie di uccelli migratori nell’isola di Cipro. “Quello che ho visto al campo anti bracconaggio a cui ho preso parte lo scorso maggio non mi è piaciuto: non possiamo permetterci che Cipro, come Malta, diventi un “paradiso venatorio” per i bracconieri”.

 

Il Commissario Potočnik risponde a Zanoni che “la Commissione continua a sorvegliare attentamente gli sforzi compiuti e i risultati ottenuti dalle autorità cipriote per affrontare efficacemente il problema” e che “a seguito delle raccomandazioni formulate in occasione della conferenza sul bracconaggio degli uccelli organizzata dal Segretariato della convenzione di Berna a Larnaca nel luglio 2011, sta elaborando un elenco di possibili azioni per lottare contro il bracconaggio degli uccelli in tutta l’Ue”.

 

“La situazione di Cipro è particolarmente grave per la posizione strategica dell’isola per gli uccelli migratori e per le scarse misure anti bracconaggio messe in atto dalle autorità locali – attacca Zanoni – Basti pensare che secondo le stime dell’associazione BirdLife Cipro, nel 2010 sono stati uccisi dai bracconieri 2 milioni 418 mila uccelli e che vengono abitualmente usati metodi di cattura espressamente vietati dalla Direttiva Ue Uccelli come i limestick, bastoncini ricoperti di vischio nascosti tra gli alberi e utilizzati per catturare e uccidere gli uccelli migratori che vi si posano”.

 

“L’interessamento della Commissione europea è un buon segno ma non si deve limitare a prendere atto delle rassicurazioni scontate delle autorità cipriote – continua l’Eurodeputato – Per contrastare efficacemente il bracconaggio sull’isola ci vogliono controlli e sanzioni”. Tra le possibili azioni che la Commissione sta discutendo con gli Stati membri, BirdLife, la Federazione delle associazioni di caccia e conservazione dell’Ue (FACE) e la convenzione di Berna, figurano proprio il controllo delle attività illegali, lo scambio di informazioni, la sensibilizzazione, la prevenzione, il miglioramento dell’attività di controllo del rispetto della normativa e del coordinamento.

 

Venerdì prossimo Zanoni sarà a Malta per prendere parte, tra le altre cose, al campo anti bracconaggio del CABS (Committee against bird slaughter) sull’isola. “In Europa esistono ancora troppe zone franche dove la Direttiva Ue Uccelli viene sistematicamente calpestata. Sul bracconaggio l’Europa non deve più fare sconti a nessuno”.

 

 

 

 

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