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Ambiente – Zanoni “Nel collegato alla Legge di stabilità, vi sono deroghe pericolose per l’ambiente: no alle carnevalate”

“Il Pdl 194 è un minestrone dove dentro c’è di tutto, comprese le deroghe per agevolare il turismo su palafitte o addirittura in botti. Sono norme pericolose per l’ambiente, che si prestano a facili speculazioni”. Queste le parole, affidate ad una nota, con cui il consigliere regionale Andrea Zanoni (PD) commenta il collegato alla Legge di stabilità, avanzando in particolare “critiche in ordine all’articolo 48, che va a modificare la Legge regionale n. 11 del 14 giugno 2013 su Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto”.

 

“Il succitato, è un articolo molto ambiguo e scritto male – spiega il vicepresidente della commissione Ambiente – una carnevalata dell’edilizia veneta. Vedremo forse tutte le cave esaurite a falda affiorante, ovvero i laghetti, presenti soprattutto in provincia di Treviso, ma anche nel Vicentino e nel Veronese, riempiti con centinaia di baracche galleggianti?”. “Si parla di strutture ricettive in ambienti naturali – precisa l’esponente dei Democratici – come case sugli alberi, grotte, palafitte e addirittura botti. Questa proposta non va sottovalutata, perché la normativa stabilisce che queste strutture ricettive possano derogare alle prescrizioni urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e di sicurezza degli impianti, e che non vengano applicati i limiti minimi di superficie e cubature”.

 

“Si parla poi- prosegue Zanoni – di interventi edilizi per favorire una maggiore integrazione nel contesto ambientale, che dovranno essere tuttavia reversibili. Intanto si dà il via libera a costruire, poi si potrà fare dietrofront, cosa non proprio semplicissima in una Regione, come il Veneto, dove il provvisorio diventa quasi sempre definitivo”. “C’è il rischio – conclude Andrea Zanoni – che la norma anziché favorire una diversificazione dell’offerta, puntando su una nicchia di turismo sostenibile, finisca per favorire le richieste particolari degli amici degli amici, dando ‘dignità ricettiva’ a strutture precarie che diventano poi edifici grazie a qualche condono edilizio che non ci facciamo mai mancare”.

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