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Ambiente – Zanoni (PD) e Brusco (M5S) “La Maggioranza già modifica la nuova Legge sulla VIA stanziando 220.000 euro in consulenze esterne”

I consiglieri regionali Andrea Zanoni (PD) e Manuel Brusco (M5S) informano che “nonostante il lungo lavoro che è stato svolto nei mesi scorsi in Seconda Commissione consiliare, condiviso da tutti i consiglieri regionali dei diversi gruppi politici di appartenenza, che ha permesso di arrivare all'aggiornamento della nuova Legge che contiene disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale (VIA), ieri, durante la votazione del Collegato alla Legge di Stabilità 2017, la Maggioranza ha approvato un proprio emendamento che reintroduce quanto si era deciso di contrastare con la nuova Legge regionale”.

 

“La legge n. 4 del 18 febbraio 2016 ‘Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale’- spiegano Zanoni e Brusco – contiene infatti dei risvolti molto positivi, in quanto, ad esempio, si era voluto inserire il conflitto di interesse come elemento discriminante ai fini della nomina dei componenti del nuovo Comitato VIA, puntando inoltre sul ruolo dei tecnici in organico presso la Regione Veneto”.

 

“Proprio su questo tema- continuano i consiglieri regionali- l'emendamento votato ieri sera ha sollevato le nostre proteste, in quanto stanzia 200.000 euro al fine di garantire consulenze esterne in caso di necessità di approfondimenti su questioni legate all'inquinamento ambientale. Sono stati bocciati anche i nostri emendamenti che per queste consulenze prevedevano le stesse garanzie previste per i componenti del Comitato VIA, ovvero delle precise disposizioni contro il conflitto di interesse in cui questi esperti possono incorrere a causa del fatto che spesso lavorano anche per aziende che operano nel settore dei rifiuti, dell’impiantistica industriale, delle cave, delle discariche, ecc”.

 

“Quello che non era entrato dalla porta – concludono Andrea Zanoni e Manuel Brusco – entrerà quindi dalla finestra, vanificando le buone intenzioni e gli sforzi prodotti dalla Seconda Commissione consiliare, che aveva licenziato un testo di Legge condiviso e che non contemplava il bisogno di investire risorse importanti in consulenze esterne, avendo la possibilità di sfruttare le ampie competenze in possesso dei tecnici professionisti che già operano alle dipendenze della Regione del Veneto”.

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