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Scavi abusivi della Trentin Ghiaia di Vedelago (TV). Zanoni: «La Provincia fa lo sconto di 67 mila euro: bel regalo per i cavatori»

Con delibera di Giunta datata 24 giugno 2013, la Provincia ha dato incarico ai propri legali di accordarsi per la transazione che prevede una sanzione 23 mila euro invece dei 91 mila previsti per gli scavi abusivi di Trentin Ghiaia a Vedelago (TV). L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Ai cavatori conviene violare la legge perché poi la fanno franca»

 

La Provincia di Treviso, con delibera di Giunta del 24 giugno 2013, ha incaricato i propri legali di accordarsi con la Trentin Ghiaia di Vedelago (TV) per una transazione che prevede 24 mila euro di sanzione per scavi abusivi.

 

Con la delibera della Giunta guidata dal Presidente Leonardo Muraro del 15 gennaio scorso numero 3/2013, in seguito alle verifiche effettuate, la Provincia aveva emesso un’ordinanza ingiuntiva nei confronti dell’azienda di escavazione. I tecnici avevano, infatti, riscontrato uno scavo abusivo di ghiaia rispetto a quanto concesso. La sanzione comminata dalla Provincia ammontava a circa 91 mila euro.

 

Contro quest’ordinanza, Trentin Ghiaia Spa e la Trentin Gianfranco e Maccatrozzo Srl hanno promosso ricorso al Tribunale di Treviso – Sezione distaccata di Castelfranco Veneto (TV) notificato alla Provincia il 14 marzo 2013. Il 15 aprile 2013 La Giunta provinciale ha deliberato di costituirsi in giudizio. La ditta Trentin si era detta disponibile a pagare una sanzione a patto che fosse ricalcolato il quantitativo di ghiaia scavato abusivamente perché, secondo l’azienda di escavazione, molto inferiore a quanto stimato dalla Provincia.

 

L’ente guidato da Muraro ha incaricato, quindi, i tecnici dell’Ufficio Cave di effettuare nuovi calcoli ed in base alla successiva stima il materiale scavato abusivamente sarebbe di 3.600 metri cubi, con una sanzione corrispondente a 23 mila euro oltre ai mille euro per le spese legali contro gli iniziali 91 mila.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Questo sconto è l’ennesimo regalo che la Provincia di Treviso elargisce ai cavatori. Anche di fronte ad una palese violazione, questa lobby riesce a farla franca sborsando solo 24 mila euro contro i 91 mila previsti inizialmente e comunque già calcolati a prezzi ben inferiori a quelli di mercato. Nella delibera si legge che non si contano i metri cubi scavati asserendo che sono stati ricollocati nella stessa cava e non asportati. Ma visto che gli scavi sono sotto la falda, nessuno può controllare. Allora mi chiedo se siamo sicuri che il materiale collocato sia ghiaia e non altro materiale? È quanto meno strano che si scavi abusivamente per collocare la ghiaia nella stessa cava».

 

Nell’accordo di transazione, infatti si legge che “con l’ausilio del tecnico dell’Ufficio Cave si è rilevato che la determinazione esatta dell’entità dello scavo abusivo è particolarmente complessa, in considerazione della localizzazione subacquea dello scavo e della asserita presenza di cumuli di materiale asportati dalla sezione di progetto ma collocati comunque sul fondo cava e non asportati”.

 

Nel 2010, la Provincia di Treviso ha speso 69 mila euro per effettuare un’indagine morfo-batimetrica sui bacini estrattivi sotto falda, ovvero sulle cave che estraggono la ghiaia sotto l’acqua di falda. «In quell’occasione la Provincia era riuscita a quantificare al millimetro gli scavi sotto la falda e ora scende a patti asserendo di non essere in grado di quantificare l’escavazione abusiva? -ha concluso Zanoni – Non dimentichiamo che a distanza di oltre due anni non è ancora stata identificata la natura dei materiali, rilevati con ecoscandagli dalla Provincia di Treviso, depositati sotto la falda acquifera della cava Morganella tra i comuni trevigiani di Paese e Ponzano Veneto in totale spregio della Direttiva Acque, la 2000/60/CE»

 

 

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