Il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Venezia ha posto sotto sequestro preventivo la darsena Marina 4 di Porto Santa Margherita di Caorle (VE), dopo aver verificato che gli scarichi reflui dei natanti erano sversati direttamente in mare. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha affermato: «La Direttiva quadro sulle Acque 2000/60/CE che si applica anche a quelle costiere deve essere rispettata e devono essere fatti controlli a tappeto in tutta la Penisola. Invito WWF, Italia Nostra, Legambiente e Greenpeace a costituirsi parte civile nell’eventuale processo».
Il Nucleo Operativo Ecologico (NOE) dei Carabinieri di Venezia ha effettuato il sequestro preventivo della darsena Marina 4 di Porto Santa Margherita di Caorle (VE) dopo aver verificato che gli scarichi reflui legati al rimessaggio dei natanti venivano scaricati direttamente in mare aperto.
Secondo i primi accertamenti, gli scarichi reflui non venivano sottoposti al procedimento di depurazione previsto, ma scaricati nel sistema fognario o in mare aperto con un enorme danno ecologico e ambientale.
La denuncia sarebbe arrivata agli inquirenti da un testimone oculare che avrebbe segnalato l’irregolarità, mettendo in questo modo in moto le procedure di controllo. La darsena in oggetto è una delle più importanti e grandi del Nord Italia con 450 ormeggi disposti lungo tredici pontili e sarebbe in programma un progetto di riqualificazione e ampliamento.
Da tempo, i pescatori di Caorle avevano denunciato che l’inquinamento della laguna ha portato alla scomparsa di molte specie ittiche e al ritrovamento di numerose carcasse di pesci sulle spiagge.
L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Plaudo al lavoro degli inquirenti e del Magistrato che ha autorizzato il sequestro. Grazie ai pescatori che hanno presentato le denunce si è arrivati a smascherare una situazione che metteva a rischio la sopravvivenza di molte specie ittiche e dell’intero delicato ecosistema lagunare. Invito WWF, Italia Nostra, Legambiente e Greenpeace a costituirsi parte civile nell’eventuale processo contro chi ha causato un danno gravissimo alla fauna e alla flora marina mettendo a repentaglio anche la salute dei cittadini. La Direttiva quadro sulle Acque 2000/60/CE si applica anche a quelle costiere e deve essere rispettata. Ci vogliono controlli rigorosi su tutte le darsene e mi auguro che il Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, Andrea Orlando dopo questo vergognoso episodio provveda a far effettuare controlli in tutta Italia».
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