“Il quadro di illegalità diffusa che, come denunciato dalla relazione della Commissione bicamerale Ecomafie, si è sviluppato in Veneto sul fronte dei rifiuti, non consente ulteriore immobilismo da parte della Giunta regionale. Già nel recente passato, proprio per colpa dell’assenza di controlli, si è assistito ad azioni illecite condotte dal dirigente regionale del settore ambiente Fabio Fior, che per lungo tempo ha gestito il sistema delle autorizzazioni e dei controlli su impianti e discariche. Ora, dopo questa stagione di scandali, non ci sono più alibi: la Regione ha il dovere di monitorare rigorosamente ogni attività che si svolge attorno al settore del ciclo dei rifiuti”.
La presa di posizione è del consigliere regionale del PD, Andrea Zanoni, che sulla questione ha presentato una mozione, sottoscritta anche dai colleghi Azzalin, Fracasso, Guarda, Moretti, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zottis, Dalla Libera, che impegna la Giunta “ad attuare entro un anno un monitoraggio di tutte le attività di gestione e trattamento dei rifiuti presenti in Veneto al fine di accertare e prevenire ogni presente e futura attività illecita”.
“I gravi scandali ambientali che si sono registrati in Veneto, dai rifiuti di Marghera impastati sotto alla rampa dell’autostrada di Roncade a Treviso, alle scorie di acciaieria smaltite sotto al parcheggio P5 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia e sotto la Valdastico Sud, fino al peculato milionario sulla forestazione della discarica di Sant’Urbano a Padova, devono appartenere per sempre ad un passato che non deve ripetersi. Ma perché tutto questo non accada più – conclude Zanoni – è indispensabile la volontà ed il rigore politico ed istituzionale, cosa che bisogna esigere da Zaia e dalla sua Giunta”.