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Zanoni: «Il Comune di Ponzano Veneto (TV) si accorda con i cavatori e svende il territorio dei cittadini»

Ieri giovedì 7 novembre, il Consiglio comunale di Ponzano Veneto (TV) ha approvato la convenzione per la cava Morganella che, con il parere positivo della Commissione regionale VIA, sarà presa in esame dalla Giunta Veneta nella fase di rilascio dell’autorizzazione per l’approfondimento della cava. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Si è assistito ad una triste pagina di storia locale dove il sindaco Giorgio Granello si è lavato le mani della faccenda per non assumersi responsabilità.  Stiamo parlando di un’attività che se il Governatore Luca Zaia permetterà di avviare comporterà la minaccia per le falde acquifere, perché l’ulteriore scavo metterebbe in comunicazione le falde superiori molto inquinate con quelle più profonde che alimentano i nostri rubinetti di acqua potabile»

 

Ieri giovedì 7 novembre, il Consiglio comunale di Ponzano Veneto (TV) ha approvato la convenzione per la cava Morganella che, con il parere positivo della Commissione regionale di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), sarà presa in esame dalla Giunta Veneta nella fase di rilascio dell’autorizzazione all’approfondimento della cava sotto la falda addirittura fino a 65 metri di profondità.

 

La richiesta di approfondimento della cava situata nel territorio di Ponzano Veneto, presentata dalle tre aziende di cavatori “Biasuzzi Cave S.p.A. – Calcestruzzi S.p.A. – Superbeton S.p.A.” non rispetta le norme della vigente Legge regionale sulle cave 44 del 1982. A norma della vigente legge sulle cave del 1982, la Morganella non può essere scavata ulteriormente e tanto meno fino a 65 metri: il limite massimo di profondità è stabilito per legge in un quarto del rapporto tra l’area e il perimetro (articolo 44 lettera g) della Legge regionale. La cava in oggetto ha un perimetro di 3.723 metri e una superficie di 644.749 metri quadrati. Il loro rapporto è di 173 che diviso per 4 porta a 43 metri il massimo di profondità ammessa per legge.

 

Se poi nel frattempo subentrasse la nuova legge sulle cave, attualmente in fase di approvazione, dovrebbe essere rispettata la previsione del nuovo Piano Regionale per le Attività di Cava (PRAC) che esclude l’escavazione in falda.

 

L’ultimo progetto presentato per l’autorizzazione regionale prevede l’escavazione di 4 milioni 150 mila metri cubi di ghiaia in 14 anni. Si comincerebbe a scavare dal 2016 e la convenzione approvata prevede comunque che vi possano essere delle proroghe. È previsto, inoltre, che il Comune acquisisca le aree di cava man mano che si finisce di scavare, comprese anche quelle confinanti con la discarica Marini e tutta l’area dove si trova la discarica per inerti ancora da ricomporre e nella quale sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi.

 

Nel 2010, la Provincia di Treviso ha speso 69 mila euro per effettuare un’indagine morfo-batimetrica sui bacini estrattivi sotto falda, ovvero sulle cave che estraggono la ghiaia sotto l’acqua di falda. In quell’occasione la Provincia era riuscita a quantificare al millimetro gli scavi sotto la falda e a distanza di oltre due anni non è ancora stata identificata la natura dei materiali, rilevati con ecoscandagli dalla Provincia di Treviso, depositati sotto la falda acquifera della cava Morganella in totale spregio della Direttiva Acque, la 2000/60/CE.

 

Dal lato economico, il Comune incasserà due euro al metro cubo, quindi a conti fatti circa 8,3 milioni di euro (0,62 euro previsti dalla legge e 1,38 euro di maggiorazione), dai quali devono essere sottratti 2,8 milioni per la ricomposizione ambientale. È previsto, inoltre, il pagamento a rate annuali del contributo e poi al quattordicesimo anno il conguaglio.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «In Consiglio comunale a Ponzano si è assistito ad una delle pagine più tristi della storia locale. La convenzione approvata, che consegna nelle mani dei cavatori un pezzo del territorio già gravemente provato, rappresenta una minaccia per le falde acquifere, perché se si permetterà l’escavazione selvaggia per la quale è stata chiesta l’autorizzazione, si metteranno in comunicazione le falde superiori molto inquinate con quelle più profonde. Il fatto poi che dopo due anni ancora nulla si sappia sulla natura dei materiali depositati sul fondo della cava è ancora più grave. Il sindaco Giorgio Granello non può lavarsene le mani affermando, come ha fatto davanti all’assemblea consiliare e, quindi, ai suoi cittadini, di non essere in grado di verificare il progetto presentato e nascondendosi dietro al fatto che ci sono professionisti in Regione che hanno avvalorato la richiesta di escavazione escludendo maggiori rischi rispetto a quelli attuali. L’Amministrazione di Ponzano ha svenduto il territorio dei suoi abitanti. Ora mi auguro che la Regione faccia un’inversione di rotta e non autorizzi un progetto scellerato e contro la legge che consentirebbe di scavare in falda fino a 65 metri di profondità, in una cava lunga un chilometro e larga 500 metri, dove vi entrerebbe addirittura per ben 44 volte la cattedrale di San Pietro».

 

BACKGROUND

 

A luglio 2013, La Commissione regionale di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ha dato il via libera alle tre aziende di cavatori “Biasuzzi Cave S.p.A. – Calcestruzzi S.p.A. – Superbeton S.p.A.” all’approfondimento della cava sotto la falda superficiale fino a 65 metri di profondità nel Comune di Ponzano Veneto (TV) permettendo alle aziende di prelevare circa 4.150.000 milioni di metri cubi di ghiaia in 14 anni senza alcun obbligo di riqualificazione del sito.

 

Il progetto di escavazione della Cava Morganella era stato presentato nel 2008 dall’associazione temporanea di imprese “Biasuzzi Cave S.p.A. – Calcestruzzi S.p.A. – Superbeton S.p.A.” alla Regione Veneto per continuare a scavare sul fondo nei comuni di Ponzano Veneto e Paese (TV). Il progetto, definito dai proponenti “di riqualificazione ambientale e urbanistica”, prevede un approfondimento della cava sotto falda dagli attuali 40 metri a ben 65 metri. Le operazioni di ulteriore estrazione di materiali inerti avverrà totalmente sotto la falda acquifera, da tempo affiorata come dimostra il lago creatosi dalle dimensioni di circa 500.000 metri quadri (VIDEO del 2009).

 

Il 7 maggio 2012, Zanoni ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea affinché venisse fermato il progetto dell’ulteriore escavazione tra i comuni di Ponzano Veneto e Paese (TV) e per verificare se il progetto di nuova escavazione della cava Morganella mettesse a rischio la tutela delle acque superficiali e sotterranee della zona destinate al consumo umano, violando in questo modo la Direttiva Acque 2000/60/CE.

 

Il 28 giugno 2012, il Commissario all’Ambiente UE, Janez Potočnik, in risposta, ha sottolineato l’obbligo per gli Stati membri di “adottare misure volte a prevenire il deterioramento dello stato dei corpi idrici sotterranei e di superficie” e il deterioramento “dovuto alla realizzazione di nuovi progetti è tollerato soltanto se si rispettano le condizioni stabilite dall’articolo 4, paragrafo 7 della Direttiva Quadro sulle Acque” tra le quali un prioritario interesse pubblico dell’opera (TESTO RISPOSTA).

 

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