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Zanoni e Bigon (Pd): “Cave, rapporto statistico annuale: ritardi nella presentazione, bassa fiscalità e assenza di dati sui controlli”

(Arv) Venezia 7 dic. 2023 – “Dal report statistico sulle attività di cava presentato oggi in Commissione emergono alcuni dati che meritano una riflessione. Innanzitutto, trattandosi del report riferito al 2021, è evidente il forte ritardo nella presentazione e la necessità di avere dati più aggiornati. Il quadro ci dice che in Veneto le cave attive sono 376, di cui 84 quelle di sabbia e ghiaia che rappresentano la parte da osservare con maggiore attenzione”. A dirlo il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni membro della commissione Ambiente in Consiglio regionale del Veneto, assieme alla collega dem Anna Maria Bigon.

“Se la produzione annua ha osservato una costante discesa nel periodo 2004-2018, con l’entrata in vigore del Piano cave aumenta l’estrazione di sabbia e ghiaia. E se da un lato il materiale già autorizzato per l’estrazione è di 48,5 milioni di metri cubi a Treviso, di 10,5 a Verona di 3 a Vicenza, per un totale di 62 milioni da scavare, al tempo stesso sono già pronte nuove richieste. Ad esempio, nel trevigiano sono quattro le cave che hanno presentato istanza (Postumia, Madonnetta, San Gaetano e Sant’Agostino) per un totale di altri 8 milioni di metri cubi. A Verona, le domande sono 9 per un totale di 20 milioni. Davvero c’è ancora questa necessità?”.

“I 15 milioni di tonnellate di materiale estratto ha un valore economico di 68,5 milioni di euro. E di questi 36 sono riferiti a ghiaia e sabbia. Ma le tasse

incamerate dalla Regione – Zanoni e Bigon puntano poi l’indice sulla fiscalità – sono pari a 460 mila euro (0,67%) mentre quelle dei Comuni sono pari a 3 milioni (4%). Insomma, i cavatori pagano pochissimo, peraltro sfruttando il territorio in modo non rinnovabile”.

“Infine, il rapporto non ci fornisce i numeri dei controlli effettuati sulle cave e vogliamo conoscerli. Il punto dolente è che per le cave di ghiaia e sabbia i controlli sono stati delegati ai Comuni, che però non hanno mezzi, risorse e personale a sufficienza. È per questo motivo che i dati non vengono forniti? Di fronte ad una situazione che appare fuori controllo è urgente intervenire in maniera tempestiva ed efficace”, concludono Zanoni e Bigon.

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