“Quelle di Valdegamberi sono dichiarazioni gravi e irresponsabili: istiga a commettere un reato dando la propria disponibilità a premiare chi abbatte i lupi in Lessinia”. Andrea Zanoni, Consigliere del Partito Democratico e Vicepresidente della Seconda Commissione, torna sull’intervento del Consigliere Stefano Valdegamberi relativo alla presenza del lupo nell’area lessinica. “L’esponente di maggioranza aveva sottolineato la necessità di eliminare la presenza dei lupi: “Se non lo farà lo Stato lo faranno i cittadini”, aveva detto, aggiungendo l’ipotesi di una colletta. Si tratta di frasi che non possono essere liquidate come una battuta. Valdegamberi si comporta non da legislatore responsabile, ma da sobillatore e anche stavolta ha esagerato. D’altronde, cosa ci si può aspettare da chi afferma in Aula che serve l’eutanasia di cani e gatti per risolvere il problema del randagismo e poi, in maniera squallida, chiede all’assemblea di fare un minuto di silenzio per le vacche predate dai lupi, ridicolizzando così quel cordoglio istituzionale che si deve nelle occasioni più tragiche e dolorose? Agli allevatori della Lessinia dico di non farsi ingannare, perché a rischiare non è Valdegamberi, bensì loro con la propria fedina penale”.
“I lupi – ricorda Zanoni – sono tutelati in tutta Europa dalle Direttive comunitarie e in Italia dalla legge sulla tutela della fauna selvatica, la L. 157/92, che all’articolo 2 lo annovera come specie particolarmente protetta e all’articolo 30 comma 1 prevede ‘l’arresto da due a otto mesi o l’ammenda da euro 774 a euro 2.065 per chi abbatte, cattura o detiene le specie indicate nell’articolo 2’. Le misure di prevenzione alle predazioni dei Lupi in Lessinia ci sono, ma ancora non vengono applicate. In merito voglio citare le testuali parole di una risposta di Janez Poto¿nik, commissario all’Ambiente, ad una mia interrogazione alla Commissione Europea sul tema danni dei lupi: ‘Conformemente alla direttiva Habitat, dovrebbero essere considerate con attenzione tutte le soluzioni alternative disponibili prima di procedere ad un possibile uso delle deroghe. Ad esempio, con riferimento al problema della depredazione del bestiame, una serie di misure di prevenzione e di protezione si sono rivelate efficaci per attenuare i rischi di danni: recinzioni elettrificate, cani da guardia, alloggiamenti notturni più sicuri per il bestiame, presenza di pastori nei pascoli’. Invito perciò gli allevatori a seguire queste indicazioni lasciando perdere le scorciatoie illegali ed irresponsabili suggerite da Valdegamberi”.