“Oltre ai danni anche la beffa. Dopo il nubifragio nella notte tra il 13 e il 14 giugno, il Comune di Asolo ha subito inviato la richiesta dello stato di crisi alla Regione che però non l’ha minimamente presa in considerazione. Nella migliore delle ipotesi si tratta di una grave disattenzione, ma non vorremmo che la Giunta, in base ai colori politici delle amministrazioni, considerasse cittadini di serie A e serie B”. Questa l’amara considerazione dei consiglieri Andrea Zanoni (Partito Democratico) e Giovanna Negro (Veneto del Fare) che hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta chiedendo chiarimenti urgenti.
“È stato un evento eccezionale, che ha colpito in particolare la località Lauro e la zona sud di Casella d’Asolo, causando l’allagamento di diversi fondi agricoli e degli interrati di numerose unità residenziali, autorimesse e altro, con conseguenti gravi danni a immobili, autovetture e l’abbattimento di numerose piante. Visti gli ingenti danni – spiegano i due consiglieri regionali – il sindaco il 14 giugno ha inviato la richiesta dello stato di crisi alla Regione, senza avere risposta. Con nota protocollata 291710 del 28 luglio 2016, la Direzione della Protezione Civile ha infatti inviato ai Comuni interessati la documentazione necessaria alla ricognizione di stima per la quantificazione delle spese di emergenza e dei danni al patrimonio privato e alle attività economiche produttive in relazione agli eccezionali eventi metereologici verificatisi nei giorni dal 3 all’11 giugno 2016, tra il 16 e 17 giugno e tra il 12 e 13 luglio 2016 in alcune zone del territorio del Veneto. Un elenco da cui mancano, appunto, il 13 e 14 giugno.
Anche le ventuno famiglie del Comune di Asolo gravemente danneggiate dal suddetto evento dovrebbero poter accedere ai risarcimenti previsti dalla L.R. 4 del 1997. Il sindaco – concludono Zanoni e Giovanna Negro – il 5 agosto ha nuovamente scritto alla Regione, chiedendo di inserire le date nell’elenco, finora senza successo. Speriamo si tratti di una dimenticanza, seppur grave, e non di una scelta politica”.