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Sequestro discarica amianto a Brescia, Zanoni: Adesso ripuliamo tutta la Lombardia

Sequestrata ieri la discarica di amianto di San Polo a Brescia. Zanoni: “Adesso ripulire il malaffare dallo smaltimento dell’amianto nella regione”. Zanoni sta lavorando in Europa per regole più severe e far pagare lo smaltimento a chi lo ha immesso nel mercato

 

“Adesso va fatta piena luce sulla gestione delle discariche di amianto in tutta la Lombardia affinché non si facciano più affari sulla pelle dei cittadini”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, al sequestro della discarica di amianto di San Polo a Brescia. Ieri gli agenti del corpo Forestale dello Stato hanno posto i sigilli all’area che dal 1 ottobre ha iniziato ad ospitare i primi pacchi di amianto mentre la Procura di Brescia sta valutando l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) rilasciata dalla Regione alla ditta Profacta. Zanoni: “La gestione dell’amianto è una cosa seria. In Europa mi sto adoperando affinché le norme di smaltimento siano rese più rigide e i costi vengano fatti pagare direttamente ai colpevoli della sua commercializzazione”.

 

La settimana scorsa Zanoni è intervenuto duramente in commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare del Parlamento europeo in merito ai rischi per la salute umana derivati dallo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto (VIDEO). L’eurodeputato ha presentato a questo proposito degli emendamenti (al parere della commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare destinato alla commissione EMPL Occupazione e affari sociali “sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente”) per inasprire la posizione del Parlamento europeo sulla necessità e urgenza di rimuovere l’amianto ovunque sia presente,  in particolare in tutti gli edifici pubblici e privati, e per ribadire come queste pericolosissime fibre debbano essere  inertizzate attraverso le nuovissime tecnologie oggi a disposizione evitando il ricorso alle discariche.

 

“L’amianto ha causato, e causerà ancora, molti morti in Europa. Il problema è che non esiste una soglia minima di fibre al di sotto della quale non c’è rischio, bastano anche poche fibre per causare, anche dopo molti anni, il mesotelioma pleurico – attacca Zanoni – Ecco che i costi dello smaltimento sono altissimi, un’autentica condanna per migliaia di aziende in tempo di crisi. Per questo sono convinto che dovremmo attivare anche per l’amianto dei meccanismi che già esistono per chi mette in commercio materiali non conformi e potenzialmente pericolosi, ovvero far pagare il costo del suo smaltimento proprio ai responsabili della sua commercializzazione”.

 

Tornando in Lombardia, Zanoni, che si è occupato anche della discarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona) accompagnando la consegna delle firme dei “cittadini contro l’amianto” al Parlamento europeo lo scorso dicembre, chiede che “sia fatto il massimo affinché lo smaltimento dell’amianto avvenga sempre in massima sicurezza e che i cittadini che abitano nelle zone interessate siano sempre informati sull’intero procedimento”.

 

 

 

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