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Attentato alle Guardie volontarie del WWF

Tre guardie volontarie WWF hanno rischiato la vita dopo che ignoti hanno tagliato i tubi dell’impianto frenante dell’autovettura di servizio. L’Europarlamentare IdV Andrea Zanoni ha affermato: «Un gesto criminale che non può rimanere impunito. Invito gli inquirenti a svolgere immediatamente tutti gli accertamenti per individuare questi delinquenti e affidarli alla giustizia affinché abbiano una punizione esemplare»

Giovedì 18 ottobre, a Prati Comuni nel Comune di Lumezzane (BS), tre Guardie volontarie WWF hanno rischiato la vita dopo che ignoti hanno sabotato i freni dell’autovettura di servizio. Mani criminali hanno tagliato il tubo dell’olio dei freni dell’automobile lasciata incustodita durante le attività di controllo nei boschi. Le disposizioni della Provincia di Brescia impongono il limite di tre volontari per ogni equipaggio, con il rischio che le auto, conosciute dai bracconieri, restino incustodite.

Quel giorno le tre Guardie hanno fermato un cacciatore con Fringuelli e Peppole esposte e sette Fringuelli abbattuti e che si serviva di un richiamo elettrico con telecomando. Assistiti dai Carabinieri, i volontari hanno sequestrato gli uccelli protetti ed il richiamo vietato e si sono avviati verso l’automobile per fare ritorno verso valle. E proprio alla prima curva di una strada tortuosa e in discesa, le Guardie si sono rese conto che i freni non rispondevano alle sollecitazioni del pedale e sono state colte dal panico. L’autovettura si è miracolosamente fermata sull’orlo di un burrone solamente dopo l’azionamento del freno a mano e uno spettacolare testacoda. Da una perizia eseguita nell’immediato è risultato evidente che mani ignote avevano manomesso l’impianto frenante.

Nel solo mese di ottobre, le Guardie WWF hanno denunciato 13 cacciatori per aver abbattuto uccelli protetti e per l’uso di richiami elettromagnetici. Hanno anche proceduto, coordinate dalle Forze dell’Ordine, al sequestro di oltre 100 animali protetti.

Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento Europeo ha affermato: «Siamo di fronte ad un vero e proprio attentato. Sono allibito da questo gesto che ha l’amaro sapore mafioso. Tre volontari, dotati solo di penne e verbali, hanno rischiato la vita per cercare di far rispettare la legge e di tutelare il patrimonio faunistico tra lato a titolo di volontariato e perciò completamente gratis. Ora si deve dare una risposta forte a chi si è macchiato di un tale crimine. Gli inquirenti devono mettere in campo ogni risorsa per individuare questi delinquenti e fare in modo che sia inflitta loro una pena esemplare. Alle Guardie va la mia solidarietà e la mia ammirazione, perché sicuramente la loro personale risposta sarà quella di essere ancora più presenti in quelle valli dove il bracconaggio regna sovrano. Le responsabilità di questa situazione di bracconaggio dilagante a Brescia e di questi conseguenti atti vandalici nasce da lontano e andrebbe ricercata nei confronti di coloro che tollerano la barbarie del massacro degli uccelli migratori protetti dalla direttiva 2009/147/CE.

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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