Il Consiglio Regionale ha bocciato con 44 voti contrari e 4 astenuti la proposta di trasformare il Parco del Sile a Morgano (TV) in una colata di cemento. L’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni ha affermato: «È un vero e proprio trionfo con quarantaquattro voti contrari e quattro astenuti: una grande vittoria, del territorio e della gente, arrivata dopo anni di battaglie».
La Regione ha messo la parola fine alla pietosa vicenda che ha visto il Parco del Sile minacciato da una proposta di variante che avrebbe trasformato 95 mila metri quadrati di terreno agricolo in area residenziale. Lo stop allo scempio che doveva portare alla costruzione di 90 mila metri cubi di palazzine è arrivato dal Consiglio Regionale, con 44 voti contrari e 4 astenuti. Gli astenuti sono stati i tre consiglieri dell’Udc, Stefano Valdegamberi, Stefano Peraro e Raffaele Grazia, oltre a Mariangelo Foggiato di Unione Nord Est.
La vicenda aveva avuto inizio nel 2005 quando, nel Comune di Morgano (TV), erano state previste quattro zone per quattrocento nuovi residenti. Nel 2008, però, era arrivato il primo “stop” della Regione. Il progetto, che avrebbe trasformato 95 mila metri quadrati di terreno agricolo di Parco in area residenziale, era stato riproposto nel 2010 sottoforma di variante al Piano ambientale del Parco naturale regionale del fiume Sile, con tanto di OK dell’Ente Parco.
Il 26 ottobre 2010, la seconda Commissione del Consiglio Regionale aveva approvato la variante con lo scopo di far costruire 90 mila metri cubi di palazzine a soli duecento metri dal fiume Sile. Il 26 gennaio 2011, il Consiglio regionale del Veneto aveva esaminato la variante, rimandandola per un riesame alla seconda Commissione Urbanistica. Il 7 novembre scorso è arrivata la bocciatura della Commissione stessa, con il parere negativo di Italia dei Valori, Pd e Pdl.
Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e membro della Commissione ENVI, Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza alimentare al Parlamento Europeo ha affermato: «È una vittoria importantissima che ha visto prevalere la tutela del territorio sugli appetiti locali dell’ennesima speculazione edilizia. Con lo stop della Regione è stata salvata una zona in gran parte coltivata a radicchio rosso di Treviso, con un boschetto con piante secolari e confinante con un corso d’acqua naturale, il Rio, abitato da Gallinelle d’acqua dolce, Ballerine bianche e Martin pescatori. Questo angolo di paradiso rischiava di essere cancellato dagli interessi dei palazzinari che già troppe volte hanno stuprato il nostro ambiente naturale. È il trionfo della gente, la stessa che in questi anni ho incontrato, ascoltato e appoggiato durante i sopralluoghi nel Parco del Sile».
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