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Morgano (TV): scongiurato uno scempio ambientale nel Parco del Sile

La Commissione Urbanistica del Veneto ha stoppato la variante al Piano ambientale del Parco del fiume Sile, che prevedeva ben 95 mila metri quadrati di cemento. L’Europarlamentare IdV Andrea Zanoni ha affermato: «È stata vinta una battaglia durata anni: è stato fermato un progetto irrazionale di speculazione edilizia in una zona di altissimo valore ambientale».

 

La vicenda ha inizio nel 2005 quando, nel Comune di Morgano (TV), erano state previste quattro nuove zone residenziali. Nel 2008, però, era arrivato lo “stop” della Regione. Il progetto, che avrebbe trasformato 95 mila metri quadrati di terreno agricolo di Parco in area edificabile, venne però riproposto nel 2010 sottoforma di variante al Piano ambientale del Parco naturale regionale del fiume Sile.

 

Il 26 ottobre 2010, la seconda Commissione del Consiglio Regionale aveva approvato la variante con lo scopo di far costruire 90.000 metri cubi di palazzine a soli duecento metri dal fiume Sile, in una zona in gran parte coltivata a radicchio rosso di Treviso, con un boschetto con piante secolari e confinante con un corso d’acqua naturale, il Rio, abitato da molti specie di uccelli selvatici come le Gallinelle d’acqua dolce, Ballerine bianche e il Martin pescatore.

 

Il 26 gennaio 2011, il Consiglio regionale del Veneto aveva esaminato la variante, rimandandola per un riesame alla Commissione Urbanistica. Ieri, il progetto è stato bloccato dalla stessa Commissione, incontrando il voto negativo di Italia dei Valori, PD e PDL. 

 

Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e membro della Commissione ENVI, Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza alimentare al Parlamento Europeo ha affermato: «Esprimo grande soddisfazione per una battaglia che ho combattuto in prima persona fin dall’inizio, con diversi sopralluoghi sul posto dove ho incontrato i cittadini di Morgano. Dare il via libera a un progetto come quello appena bloccato, che prevedeva un piano abitativo da quattrocento residenti, sarebbe stato uno scempio in un piccolo angolo di paradiso».

 

La variante del piano ambientale del Parco tornerà in Consiglio Regionale che, pur avendo l’ultima parola, dovrà tener conto del parere negativo espresso dalla Commissione e non potrà far altro che  definitivamente decretare il funerale degli appetiti locali di una ennesima speculazione edilizia a carico del nostro ambiente naturale. «Mi auguro che non ci siano colpi di mano da parte del Consiglio Regionale – conclude Zanoni – La tutela del territorio deve prevale sugli interessi dei palazzinari che, tra l’altro, hanno anche a disposizione poco distante quindicimila metri quadrati di terreno edificabile con strade e servizi già pronti che non sono ancora stati utilizzati. Trovo disdicevole l’atteggiamento del Capogruppo della Lega Caner rimasto oramai isolato nel voler sostenere questa ennesima distruzione di territorio agricolo in provincia di Treviso. Sembra proprio che nella Lega la coerenza non sia di casa, dato che proprio due mesi fa Zaia aveva promesso con pubblici proclami uno stop alla cementificazione selvaggia nel Veneto».

 

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

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