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Marò, lettera degli eurodeputati ad Ashton e Barroso

L’eurodeputato Andrea Zanoni cofirma una lettera indirizzata all’Alto Rappresentante Ue per gli Affari Esteri e al Presidente della Commissione europea per mobilizzare la diplomazia europea sul caso dei due marò detenuti in India. “Caso non solo italiano ma europeo. L’ipotesi di pena di morte è aberrante. Si rispetti il diritto internazionale

“Le chiediamo di esercitare tutti i poteri e le funzioni attribuite dal Trattato di Lisbona al fine di assistere il Governo italiano in questa complicata disputa internazionale con l´obiettivo primario di far rispettare i legittimi diritti dei due marò, scongiurare l´ipotesi di condanna a morte e avvalersi di ogni strumento giuridico, politico e diplomatico a disposizione dell´UE per consentire ai Massimiliano Latorre e Salvatore Girone di poter essere giudicati da un tribunale italiano”. Lo scrive l’eurodeputato PD Andrea Zanoni sottoscrivendo una lettera insieme ad altri eurodeputati italiani, tra cui i vice presidenti del Parlamento europeo Gianni Pittella e Roberta Angelilli, indirizzata a Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, e a José Manuel Durão Barroso, Presidente della Commissione europea.

 

“Non possiamo permettere che i due marò vengano giudicati in violazione del diritto internazionale e addirittura condannati a morte, una pena per noi europei a dir poco inconcepibile. Per questo mi auguro che la diplomazia europea, e non solo italiana, riporti a casa i due marò e consenta alla giustizia italiana di fare il suo corso”, afferma Zanoni.

 

Non si tratta solo di una vicenda bilaterale tra due Stati, ma è in gioco il ruolo della diplomazia europea e i principi consuetudinari del diritto internazionale”, si legge nella lettera. “Solo l’ipotesi di prendere in considerazione una condanna a morte nell´ambito dell´azione giudiziaria avviata contro i due fucilieri della marina italiana, non può non suscitare indignazione presso le Istituzioni europee tutte, sia in quanto palese violazione dei diritti uomo sia perché l’Ue ha ricevuto il Nobel per la pace anche per il suo forte impegno in tutte le sedi istituzionali contro la pena di morte”.

 

Gli eurodeputati italiani ricordano che “il Parlamento europeo nel maggio 2012 ha adottato una risoluzione sulla pirateria marittima in cui ribadiva che in base al diritto internazionale, in alto mare si applica sempre alle navi e al personale militare a bordo la giurisdizione nazionale dello Stato di bandiera”. Per questo “le autorità italiane hanno sempre ritenuto che l´India violasse gli obblighi di diritto internazionale consuetudinario e pattizio, in particolare il principio dell’immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero e le regole della Convenzione ONU sul Diritto del Mare (UNCLOS) del 1982”.

 

Un applauso bipartisan della plenaria di Strasburgo ha salutato l’appello al presidente del Parlamento europeo affinché attivi la diplomazia e solleciti l’alto commissario Ashton a risolvere il caso dei marò italiani.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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