La Provincia di Vicenza lega le mani alle guardie zoofile volontarie

Con un colpo di coda, prima del commissariamento, Palazzo Nievo approva un regolamento che vincola l’attività di vigilanza venatoria e ittica degli agenti giurati delle associazioni protezionistiche al controllo della Provincia. L’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni: «È un grosso sbaglio: le guardie volontarie devono essere aiutate e non ostacolate»

 

Il 26 aprile scorso, il Consiglio provinciale di Vicenza con la delibera numero 47 ha approvato il “Regolamento provinciale per il coordinamento della attività di vigilanza in materia venatoria e alieutica sul territorio della Provincia”, proposto dall’assessore alla caccia e alla pesca Marcello Spigolon. L’atto è stato pubblicato nell’albo pretorio il 10 maggio ed è entrato in vigore il 21 dello stesso mese, solo 15 giorni prima dell’arrivo del commissario straordinario e della caduta di Consiglio e Giunta, effetti del decreto “Salva Italia” emanato dal Governo Monti.

 

L’assessorato alla caccia e alla pesca di una Provincia ormai cadavere ha riservato una stoccata finale alle guardie volontarie delle associazioni protezionistiche. Qualsiasi attività di vigilanza e controllo è subordinata ora al consenso del comando della Polizia provinciale in collaborazione con il Settore caccia e pesca. Una collaborazione di facciata che nasconde, in realtà, l’intento di limitare il controllo diventato scomodo ai cacciatori vicentini, che con l’intervento delle guardie zoofile non sono più liberi di infrangere la legge.

 

«Se qualcuno, tra l’altro già estinto, vuole legare le mani alle guardie zoofile e venatorie per fare l’ennesimo regalo ai cacciatori commette un grave errore -ha affermato l’Eurodeputato IdV e Presidete della Lac Veneto, Andrea Zanoni-. La Lega Abolizione caccia ha già dato mandato ai suoi legali per impugnare davanti al Tar del Veneto quest’atto che ritengo ingiusto e ideato per mettere loro i bastoni tra le ruote a solo vantaggio dei cacciatori che non vogliono controlli, perché evidentemente hanno qualcosa da nascondere».

 

  Nell’ultimo anno, infatti, sono state numerose nel vicentino le sanzioni amministrative elevate dalle guardie volontarie LAC e ENPA soprattutto in materia di caccia, con segnalazioni di notizie di reato per violazioni penali alla legge 157 del 1992 e a quella regionale 50 del 1993 sulla protezione della fauna selvatica. Il provvedimento è arrivato per fare un ennesimo regalo a una minoranza, quella dei cacciatori, che pesa in chiave elettorale. «Le guardie zoofile e venatorie –ha concluso Zanoni- che agiscono a titolo puramente volontario e gratuito , dovrebbero essere agevolate ed aiutate dalle autorità e invece vengono semplicemente bastonate».

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