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Idrocarburi nel Fossadel a Colle Umberto (TV). Zanoni: «Si individuino immediatamente i responsabili»

 Giovedì 30 gennaio, i Vigili del Fuoco e la Polizia locale di Conegliano (TV) sono intervenuti per arginare decine di litri di idrocarburi sversati abusivamente  nel torrente Fossadel, in zona Menarè di Colle Umberto (TV). L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha affermato: «Gli inquirenti vadano fino in fondo e individuino i responsabili. Invito il WWF, Italia Nostra, Legambiente e le associazione dei pescatori a costituirsi parte civile nell’eventuale processo. Una violazione palese della Direttiva quadro sulle Acque 2000/60/CE come questa potrebbe costare molto cara all’Italia»

 

 Giovedì 30 gennaio 2014, i Vigili del Fuoco e la Polizia locale di Conegliano (TV) e di Vittorio Veneto (TV) sono intervenuti per arginare decine di litri di idrocarburi sversati abusivamente nel torrente Fossadel, in zona Menarè di Colle Umberto (TV).

 

 Un odore pungente e nauseabondo ha ammorbato l’aria della zona e subito sono scattate le misure di sicurezza. I Vigili del Fuoco hanno posizionato dei salsicciotti idrofobi per fermare la sostanza oleosa, a prima vista gasolio di scarto, mentre le abbondanti precipitazioni spingevano la chiazza inquinante verso il fiume Monticano.

 

Lo sversamento potrebbe essere stato effettuato da una ditta della vicina zona industriale tra le frazioni di San Giacomo di Vittorio Veneto e Scomigo di Conegliano. Sono in corso le analisi dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale (ARPAV) del Veneto che ha effettuato i rilevamenti dell’acqua.

 

I residenti hanno testimoniato che episodi analoghi avvengono da anni, quando piove, di giovedì o venerdì, e negli stessi orari. L’ultima segnalazione risale a luglio, quando gli abitanti avevano segnalato liquidi opachi e schiumosi nel torrente, al confine con la frazione coneglianese di Scomigo. Già nel 2012 l’ex sindaco di Colle Umberto Edoardo Scarpis denunciò, con gli imprenditori della zona industriale di Vittorio Veneto, la presenza nell’area di un odore sgradevole e la presenza di un liquido scuro nei pozzetti.

 

L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «I responsabili devono essere individuati, perché non è ammissibile rimanga impunito chi pensa di scaricare i rifiuti tossico nocivi nei corsi d’acqua e farla franca. Esorto WWF, Italia Nostra e Legambiente a seguire il caso e costituirsi parte civile nell’auspicato processo contro i responsabili. È necessario confrontare i componenti inquinanti rilevati nelle analisi delle acque contaminate che verranno resi noti dall’ARPAV con i prodotti utilizzati nelle attività esistenti nell’area da dove si sospetta arrivi l’inquinamento. L’acqua è un bene prezioso e non possiamo considerare i nostri fiumi come discariche. Tutte le sostanze che vi vengono riversate finiscono nel Mare Adriatico o nei campi tramite l’irrigazione. Questi delinquenti vanno individuati e assicurati alla giustizia. Invito chi può fornire informazioni a rivolgersi alle autorità. Visto il pessimo stato di salute delle nostre acque sia superficiali che sotterranee, più volte accertato, si deve stare molto attenti perché la violazione della Direttiva quadro sulle Acque 2000/60/CE potrebbe costare molto cara all’Italia».

 

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